Marzorati Editore, 1993
ISBN 88-280-0129-1
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Personalità di fama internazionale elogiano l'opera:
* Cardinale Silvio Oddi
* Cardinale Mario Luigi Ciappi, OP
* Cardinale Alfons Maria Stickler, SDB
* Card. Bernardino Echeverría Ruiz, O.F.M.
* Dal celebre teologo italiano P. Raimondo Spiazzi, O.P.
* Dal noto teologo spagnolo P. Victorino Rodríguez
* Dallo storico francese Georges Bordonove
Plinio Corrêa de Oliveira - Un uomo
di fede e di azione, e un pensatore
Cos’è l’ “opzione preferenziale”?
Prefazione di S.A.I.R. il Principe Luiz de Orléans e Braganza, Capo della
Casa Imperiale del Brasile
CAPITOLO I - Per smontare obiezioni previe
1. Senza pregiudizio per una giusta e ampia azione in favore dei
lavoratori, è opportuna un'azione in favore delle élites
2. Nobiltà: specie del genere “élites tradizionali”
3. Obiezioni antinobiliari impregnate dello spirito ugualitario della
Rivoluzione francese
4. Gli insegnamenti di Pio XII: valido scudo davanti agli attacchi alla
nobiltà
5. Insufficienza delle nozioni intuitive ed implicite - Ricchezza di
concetti con cui Pio XII ha trattato l’argomento
6. Allocuzioni di pura convenienza sociale, vuote di contenuto, di
pensiero e di sentimento?
7. Documenti di valore permanente
CAPITOLO II - Situazione della nobiltà italiana nel Pontificato di Pio XII
1. Situazione della nobiltà italiana negli anni Quaranta - Perché trattare
specificamente della nobiltà italiana?
2. Pio XII e la nobiltà romana
3. Portata universale delle allocuzioni di Pio XII al Patriziato e alla
Nobiltà romana
CAPITOLO III - Popolo e massa - Libertà e uguaglianza: retto significato e
concetto rivoluzionario, in un regime democratico
L’insegnamento di Pio XII
1. Legittimità e perfino necessità di giuste e proporzionate
disuguaglianza tra le classi sociali
2. Popolo e moltitudine amorfa: due concetti diversi
3. Le disuguaglianza derivanti dalla natura debbono esistere anche in una
vera democrazia
4. In una democrazia traviata, la libertà diventa tirannia e l'uguaglianza
degenera in livellamento meccanico
CAPITOLO IV - La nobiltà in una società cristiana – Perpetuità della sua
missione e del suo prestigio nel mondo contemporaneo
1. Clero, nobiltà e popolo
2. Decadenza dell'ordinamento medioevale nei tempi moderni
3. La nobiltà deve mantenersi come classe dirigente nel contesto sociale,
profondamente trasformato, del mondo attuale
4. Adattandosi prudentemente al mondo moderno, la nobiltà non scompare nel
livellamento generale
5. Per corrispondere alle attese che in essa sono riposte, la nobiltà deve
brillare per i suoi doni specifici
6. Perfino quelli che ostentano disprezzo per le antiche forme di vita non
sono del tutto insensibili al lustro nobiliare
7. Le virtù specifiche dei nobili si comunicano a qualsiasi mestiere che
esercitano
8. Un esempio sublime: il matrimonio di due membri della stirpe regale nel
cui focolare nacque e visse l'Uomo-Dio
9. La più alta funzione sociale della Nobiltà: conservare, difendere e
diffondere gli insegnamenti cristiani contenuti nelle nobili tradizioni
che la distinguono
10. Dovere della nobiltà: non dissolversi nell'anonimato ma al contrario
resistere all'ondata dell'egualitarismo moderno
11. Nobiltà: categoria particolarmente insigne nella società umana - Essa
dovrà renderne particolare conto a Dio
CAPITOLO V - Elites, ordinamento naturale, famiglia e tradizione -
Istituzioni aristocratiche nella democrazia
1. Le élites si formano perfino in Paesi senza passato monarchico o
aristocratico
2. L’ereditarietà nelle élites tradizionali
3. Le élites, promotrici del vero progresso e custodi della tradizione
4. La benedizione di Dio illumina, protegge e bacia tutte le culle, ma non
le livella
5. Concezione paterna della superiorità sociale
6. Nostro Signore Gesù Cristo ha consacrato la condizione di nobile non
meno di quella di operaio
7. Perennità della nobiltà e delle élites tradizionali
8. La legge non può abolire il passato
9. La democrazia secondo la dottrina sociale della Chiesa - Due eccessi da
evitare: archeologismo e falsa restaurazione
10. Istituzioni altamente aristocratiche sono necessarie anche nelle
democrazie
CAPITOLO VI - Importanza della cooperazione di Nobiltà ed élites
tradizionali per la soluzione della crisi odierna
1. La virtù cristiana, essenza della nobiltà
2. La nobiltà e le élites tradizionali come guide della società
3. Le guide assenti - il male dell'assenza
4. Altro modo di rifiutare la propria missione: lasciarsi corrompere e
deteriorare
5. Nel campo dell'apostolato, l'opzione preferenziale per i nobili è
finalizzata al bene comune della società
CAPITOLO VII - Genesi della nobiltà. La sua missione nel passato e nel
presente
1. La sfera privata e il bene comune
a) I gruppi umani - I capi
* Requisiti intellettuali del detentore dell'autorità
* Requisiti della volontà e della sensibilità
* Il capo nelle circostanze eccezionali, sia propizie che avverse
* Utilità e opportunità di questa sistematizzazione di nozioni
b) Primato e nobiltà del bene comune - Come si distingue dal bene
individuale
*Gruppi privati il cui bene comune ha carattere trascendente, regionale o
nazionale
* Importanza delle società di sfera privata per il bene comune della
regione, della Nazione e dello Stato
* Una particolarissima società nella sfera privata: la famiglia
c) La nazione e lo Stato nascono
dalla sfera privata - La pienezza del bene comune
* La formazione delle nazioni e delle regioni
* Lo Stato come società perfetta - la sua sovranità e maestà - la sua
nobiltà suprema
2. La famiglia di fronte all'individuo, ai corpi intermedi e allo Stato
a) Dall'individuo alla famiglia, da questa alla gens, e infine alla tribù
- nella direzione della fondazione della civitas nasce lo Stato
b) Nell'individuo e nella famiglia, i fattori più essenziali al bene
comune dei corpi intermedi, della regione e dello Stato - La famiglia
feconda, un microcosmo
c) Famiglie, microcosmi che convivono fra loro in modo analogo alle
nazioni ed agli stati
d) La famiglia e il mondo delle attività professionali o pubbliche -
Lignaggi e professioni
e) I lignaggi formano élites perfino nei gruppi o negli ambienti
professionali più plebei
f) Società gerarchica, e come tale partecipativa - Padri regali e re
paterni
3. Origini storiche della nobiltà feudale - Genesi del feudalesimo
a) La classe dei proprietari terrieri si costituisce come nobiltà militare
e anche come autorità politica
b) La classe nobiliare: partecipazione subordinata del potere regio
c) Si delineano le regioni - Il bene comune regionale - Il signore della
regione
d) Il re medioevale
e) Il regime feudale: fattore di unione o di disunione? - L'esperienza del
federalismo contemporaneo
4. Il nobile e la nobiltà: interazione modellatrice
a) Origini - Un processo consuetudinario
b) Esempi nei diversi campi
5. La monarchia assoluta, ipertrofia della regalità tendente allo Stato
totalitario populista
a) La monarchia assoluta assorbe i corpi e i poteri subordinati
b) Non restava loro che appoggiarsi alle burocrazie civili e militari - Le
pesanti 'stampelle' della regalità assoluta
c) Centralizzazione del potere in Francia
* Debolezza della farraginosa onnipotenza bonapartista
d) La dissoluzione del Sacro Romano Impero
e) L'assolutismo nella penisola iberica
- Conseguenza dell'assolutismo: infiacchimento della nobiltà e dello
stesso potere regio
f) La strapotenza dello Stato borghese - L'onnipotenza dello Stato
comunista
6. Genesi dello Stato contemporaneo
a) Il declino delle regioni - Il processo verso l'ipertrofia del potere
regio
b) Sotto il regime democratico-rappresentativo, l'assolutismo regio si
trasforma nell'assolutismo statale
c) La piramidizzazione centripeta - La superpiramidizzazione - Due esempi:
la banca e i mass-media
d) Il capitalismo di Stato: continuazione della linea centripeta ed
autoritaria anteriore -tomba di quanto lo ha preceduto
e) Una tomba - due trilogie
f) Ciò che resta oggi della nobiltà - La risposta di Pio XII
7. Il profilo morale del nobile medioevale
a) Nella guerra come nella pace, un esempio di perfezione
b) Il cavaliere cristiano - la dama cristiana
c) Olocausto, buone maniere, etichetta e protocollo - Semplificazioni e
mutilazioni imposte dal mondo borghese
d) Varietà armonica nella pratica delle virtù evangeliche:
nell'annientamento di se stesso nello stato religioso - in mezzo alle
grandezze e agli splendori della società temporale
e) Come non governare - come governare
f) Il bonum e il pulchrum della guerra giusta - i cavalieri li sentivano
fin nel fondo dell'anima
8. La nobiltà nei nostri giorni - Grandezza della sua missione
contemporanea
a) Fondamento essenziale di ogni nobiltà, qualunque sia la sua nazionalità
b) Nobiltà: modello di eccellenza - impulso per tutte le forme di
elevazione e di perfezione
c) Il punto massimo d'insistenza di Pio XII
d) La nobiltà: fermento, non mera polvere del passato - missione
sacerdotale della nobiltà per l'elevazione, purificazione e pacificazione
del mondo
e) Ammiratori della nobiltà nel tempo corrente
f) Nobiltà; tesi e antitesi
9. Il fiorire delle élites analoghe: forme contemporanee di nobiltà?
a) Un argomento che i Pontefici non hanno trattaro: vi sarebbero forme 'aggiornate'
di nobiltà?
b) Nobiltà autentiche, per quanto di minor splendore - Esempi storici
c) Neo-ricchi, neo-nobili
d) Nel attuale contesto politico, si potrebbero costituire nuove forme di
nobiltà?
e) Un nuovo grado gerarchico nella scala sociale
CONCLUSIONE
- Al culmine della crisi religiosa, morale e ideologica del mondo moderno:
un momento propizio per l'azione della nobiltà e delle élites tradizionali
APPENDICE I - Il trinomio rivoluzionario Libertà, Uguaglianza, Fratellanza:
la parola di diversi Papi
1. Libertà illimitata e uguaglianza assoluta: idee insensate ed anzi
mostruose
2. Libertà e Uguaglianza diffuse dalla Rivoluzione francese: idee
ingannevoli disseminate da perfidissimi filosofi
3. L’abuso della Libertà e dell'Uguaglianza conduce al socialismo e al
comunismo
4. L’uguaglianza cristiana “non sopprime ogni distinzione tra gli uomini,
ma fa' sì che la varietà delle condizioni e dei doveri della vita formi
un'ammirevole armonia e una specie di concerto”
5. Una filosofia che la Chiesa è ben lontana dall'approvare
6. I princìpi rivoluzionari del 1789 contenevano la somma di tutti gli
insegnamenti dei falsi profeti
7. Concetti cristiani che avevano assunto un'insegna anticristiana, laica
e irreligiosa
8. Idee fondamentalmente cristiane; ma i primi che le formularono non si
riferivano all'alleanza dell'uomo con Dio
9. Movimento storico trascinato da un'ondata impetuosa di violenza e di
odio religioso
APPENDICE II - Le forme di governo alla luce della Dottrina Sociale della
Chiesa: in tesi - in concreto
A - Testi pontifici e altri sulle forme di governo: monarchica,
aristocratica e democratica
1. Regime monarchico: la migliore forma di governo
2. La Chiesa non si oppone a nessuna forma di governo, purché sia giusta e
miri al bene comune
3. Una forma di governo può essere preferibile perché si adatta meglio al
carattere o ai costumi del popolo al quale è destinata
4. L’errore del Sillon: solo la democrazia inaugurerebbe il regno della
perfetta giustizia
5. La Chiesa cattolica non trova difficoltà nell'accordarsi con le diverse
forme di governo
6. La vera democrazia non è incompatibile con la monarchia
7. La Chiesa cattolica ammette ogni forma di governo che non si opponga ai
diritti divini e umani
8. Per determinare la struttura politica di un Paese è necessario tener
conto delle circostanze di ogni popolo
9. La Chiesa non ha preferenze per sistemi politici o soluzioni
istituzionali
10. La struttura fondamentale della comunità politica, frutto del genio di
ogni popolo e della marcia della sua storia
11. La monarchia costituisce per se stessa il miglior regime, essendo
quello che più facilmente favorisce la pace
12. Il miglior modo di moderare e rafforzare la monarchia è circondarla di
aristocrazia e democrazia
13. Una Costituzione democratica deve recepire e proteggere i valori della
fede cristiana, senza i quali non potrà sostenersi
B - Forme di governo: i principi astratti e la loro influenza nella
formazione di una mentalità politica
1. Utilità concreta dei princìpi astratti
2. La posizione dei cattolici davanti alle forme di governo
3. Proiezione socio-culturale della mentalità politica aristocratico-monarchica
4. Legittimità dei princìpi anti-ugualitari
5. Riflessi della mentalità politica sui gruppi sociali intermedi
C - La Rivoluzione francese: modello emblematico di repubblica
rivoluzionaria
1. La Rivoluzione nei suoi elementi essenziali
a) Impulso al servizio di un’ideologia
b) Un altro elemento della Rivoluzione: il suo carattere di moltitudine
2. L’opinione dei cattolici sulla Rivoluzione francese: dissensi
a) Diversi modi in cui i cattolici possono considerare la Rivoluzione
francese
b) La Rivoluzione francese vista da Pio VI
c) Connivenze dei “moderati” con la radicalità della Rivoluzione
3. Interviene Leone XIII
APPENDICE III - L’aristocrazia nel pensiero di un cardinale, controverso
ma non sospetto, del secolo XX
1. Senso filosofico
2. Senso teologico
3. Il diritto pubblico cristiano
4. Aristocrazia sociale
5. Aristocrazia nella famiglia
6. Aristocrazia politica
7. Missione sociale moderna dell'aristocrazia
8. La nuova aristocrazia
DOCUMENTI I - Allocuzioni di Pio XII al Patriziato e alla Nobiltà Romana
Allocuzione dei 8 gennaio 1940
Allocuzione del 5 gennaio 1941
Allocuzione del 5 gennaio 1942
Allocuzione del 11 gennaio 1943
Allocuzione del 19 gennaio 1944
Allocuzione del 14 gennaio 1945
Allocuzione del 16 gennaio 1946
Allocuzione del 8 gennaio 1947
Allocuzione del 14 gennaio 1948
Allocuzione del 15 gennaio 1949
Allocuzione del 12 gennaio 1950
Allocuzione del 11 gennaio 1951
Allocuzione del 14 gennaio 1952
Allocuzione del 9 gennaio 1958
Documenti II - Allocuzione di Benedetto XV al Patriziato e alla nobiltà
Romana, del 5 de gennaio 1920
Documenti III - Speciali doveri della società verso la nobiltà impoverita
1. La migliore elemosina è quella che si dà al nobile impoverito
2. Sollecitudine della Regina santa Elisabetta per la nobiltà impoverita
Documenti IV - La stirpe nobile è un prezioso dono di Dio
1. La nobiltà è un dono di Dio
2. Nostro Signore Gesù Cristo volle nascere nobile; Egli stesso amò l’aristocrazia
3. La nobiltà di nascita sembra essere un fatto fortuito, ma deriva dal
benevolo disegno di Dio
4. Gesù Cristo volle nascere di stirpe regale
5. Nostro Signore Gesù Cristo volle nascere povero, ma volle pure avere
un'insigne relazione con l’aristocrazia
6. Maria, Giuseppe e, quindi, Gesù, nacquero di stirpe regale
7. Dio Figlio volle nascere di stirpe regale per riunire nella sua Persona
tutti i generi di grandezza
8. La nobiltà di sangue è un potente stimolo alla pratica della virtù
9. Grande è il potere della stirpe sulle nostre azioni
Documenti V - La dottrina della Chiesa sulle disuguaglianze sociali
1. La disuguaglianza dei diritti e dei poteri proviene dello stesso Autore
della natura
2. L’universo, la Chiesa e la società civile riflettono l’amore di Dio con
un’organica disuaglianza
3. I socialisti dichiarano che il diritto di proprietà è un'invenzione
umana che ripugna all’uguaglianza naturale degli uomini
4. Niente ripugna tanto alla ragione quanto una matematica uguaglianza fra
gli uomini
5. Le disuguaglianza sono una condizione dell’organicità sociale
6. La disuguaglianza sociale ridonda a vantaggio di tutti
7. Come nel corpo umano le diverse membra si integrano fra loro, cosi devo
integrarsi le classi
8. La Chiesa ama tutte le classi e l'armoniosa disuguaglianza fra loro
9. Nella società devono esistere prìncipi e vassalli, padroni e proletari,
ricchi e poveri, saggi ed ignoranti, nobili e plebei
10. Una certa democrazia giunge ad un tal grado di perversità da
attribuire, nella società, la sovranità al popolo, pretendendo di
sopprimere e livellare le classi sociali
11. Gesù Cristo non insegnò una chimerica uguaglianza né il disprezzo
dell’autorità
12. Il fatto che gli uomini siano uguali per natura non comporta che
debbano occupare lo stesso posto nella vita sociale
13. Il tratto fraterno tra superiori ed inferiori non deve far scomparire
la varietà delle condizioni e la diversità delle classi sociali
14. Rispettare la gerarchia sociale per il maggior bene degli individui e
della società
15. Non si deve aizzare l’animosità contro i ricchi, incitando le masse a
rovesciare l’ordine sociale
16. La legittima disuguaglianza dei diritti
17. Le somiglianza e le differenze fra gli uomini trovano una conveniente
posizione nell'ordine assoluto dell’essere
18. La convivenza fra gli uomini produce sempre e necessariamente una
scala di gradi e di differenze
19. Imporre l'uguaglianza assoluta significherebbe distruggere l’organismo
statale
20. Chi osa negare la diversità delle classi sociali contraddice lo stesso
ordine della natura
21. Una società senza classi: pericolosa utopia
22. La disuguaglianza delle creature è una condizione perché il Creato dia
gloria a Dio
23. La soppressione delle disuguaglianze è condizione sine qua non per l'eliminazione
della religione
24. Per natura, gli uomini sono in un senso tutti uguali, ma in un altro
tutti disuguali
Documenti VI - L'armonia necessaria fra tradizione e progressi autentici
1. I veri amici del popolo sono tradizionalisti
2. Il rispetto della tradizione non impedisce per nulla il vero progresso
3. Uno dei difetti più gravi e frequenti della sociologia moderna consiste
nel sottovalutare la tradizione
4. Staccarsi dal passato è causa di inquietudine, ansia e instabilità
5. La tradizione è un patrimonio fecondo, un’eredità da conservare
Documenti VII - Roma antica: uno Stato nato dalle società patriarcali
l. La parola pater si distingue da genitor e appare come sinonimo di rex
2. La gens dei romani e il génos dei greci
3. La concezione della famiglia nel mondo antico
4. Famiglia, curia o fratria e tribù
5. Si forma la città
6. Città ed urbe
7. La difficoltà nel formare lo Stato
Documenti VIII - Il feudalesimo, opera della famiglia medioevale
Documenti IX - Carattere famigliare del governo feudale Il Re, padre del
suo popolo
1. Brevi note biografiche su mons. Delassus
2. Patria, il dominio del padre
Documenti X - Il carattere paterno della monarchia tradizionale
1. L'accoglienza fatta a Francesco I, a Vienna, dopo la sconfitta ad opera
di Napoleone
2. Accoglienza tributata dal popolo di Parigi al conte di Artois, al
ritorno dall’esilio
Documenti XI - Il pensiero di Papi, Santi, Dottori e Teologi sulla liceità
della guerra
1. Il fine legittimo della guerra è la pace nella giustizia
2. Papi e Concili confermano la dottrina di San Tommaso sulla guerra
3. Morire o uccidere per Cristo non è criminoso ma glorioso
4. La protezione della Fede è causa sufficiente per la liceità della
guerra
5. La Sacra Scrittura loda le guerre fatte contro i nemici della Fede
6. La Chiesa ha diritto e potere di proclamare e guidare una Crociata
Documenti XII - Essere nobile e vivere da nobile è incompatibile con la
santità?
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