Plinio Corrêa de Oliveira
Comunismo e progressismo verso una "Chiesa-Nuova"
"Catolicismo", Aprile-Maggio 1969 (*) |
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Da ciò che fino a qui è stato esposto, riteniamo gravemente sospettabile che i “gruppi profetici” siano al servizio del comunismo. Per questo, basta ponderare che: a) i “gruppi profetici” sono affini al comunismo; b) essi sono utili al comunismo; c) siccome gli adepti del comunismo sono soliti creare e dirigere movimenti affini che agiscono a favore della causa comunista, è sommamente probabile che i “gruppi profetici” siano stati creati dai comunisti e siano da loro diretti; d) è un'abituale tattica marxista infiltrarsi nei gruppi affini per metterli al servizio della causa comunista; in queste condizioni, anche se i “gruppi profetici” se non fossero stati creati dai comunisti, è per lo meno altamente probabile che siano diretti da loro, per l’infiltrazione rossa nella Chiesa; e - alcuni fatti significativi che verranno indicati più avanti confermano fortemente questi sospetti. Soffermiamoci un po’ su quest’argomento. Le analogie tra gli obbiettivi dei “gruppi profetici” e quelli del comunismo sono evidenti: i primi mirano a disalienare, e pertanto desacralizzare e rendere rigorosamente ugualitaria la Società spirituale, che è la Chiesa, e incitano i cattolici a favore delle disalienazioni nella società temporale; similmente, il comunismo mira a disalienare e rendere rigorosamente ugualitaria la stessa società temporale. Dunque si può affermare che i “gruppi profetici” fanno la rivoluzione comunista dentro la Chiesa. Quale vantaggio trae il comunismo da tutto ciò? La Chiesa-Nuova, che risulta dall’azione del “movimento profetico”, non crede in un Dio personale, ma in un Dio diffuso e impersonale, che è immanente e onnipresente nella natura. Essa crede nell’evoluzione, nel progresso e nella tecnica come le grandi forze ineluttabili che animano il movimento universale, pongono un rimedio all'infelicità dell’uomo e danno una rotta alla Storia. A colpo d’occhio è facile vedere che questa dottrina risulta nell’affermare la divinizzazione dell’evoluzione, del progresso e della tecnica. Il che è straordinariamente simile, se non identico, al concetto evoluzionista e materialista di Marx. La Chiesa-Nuova non ha, per opporsi al comunismo, gli stessi ed invincibili motivi religiosi che hanno portato la Chiesa “costantiniana” ad opporSi ad esso come al suo peggiore avversario. Al contrario, la teologia della Chiesa-Nuova prepara gli animi ad aderire ad esso. In altri termini, man mano che fa adepti, la Chiesa-Nuova forma simpatizzanti del comunismo, o persino comunisti militanti. Anche di fronte agli aspetti sociali ed economici del marxismo, la posizione della Chiesa-Nuova differisce dalla posizione tradizionale della Chiesa “costantiniana”. Difatti, quest’ultima – in base al 7° e al 10° Comandamento – condanna il regime sociale ed economico comunista in quanto immorale, e afferma la legittimità della proprietà individuale, del capitalismo e del salariato, in modo che, anche se un regime rosso riconoscesse alla Chiesa esistenza legale e la libertà di culto, Essa continuerebbe irriducibilmente anticomunista. Al contrario, la Chiesa-Nuova, avversa ad ogni alienazione, ha solo motivi per vedere di buon occhio la soppressione delle situazioni patrimoniali e delle relazioni di lavoro che il comunismo taccia di alienanti. Così, la vittoria della Chiesa-Nuova avrebbe come conseguenza fatale la trasformazione della Religione Cattolica - anche in materia sociale - da una forza irriducibilmente contraria al comunismo, a una forza ausiliare o persino propellente di questo. Qual è la portata concreta di questa eventuale trasformazione? Nel mondo vi sono circa 500 milioni di cattolici; trasformarli da nemici inflessibili in ausiliari o militanti del comunismo, che stupenda conquista sarebbe per esso! Quel che il comunismo sino qui non ci è riuscito, e giammai riuscirà con le più atroci persecuzioni, esso lo raggiungerebbe, senza nessuna violenza e nessun rischio di suscitare pericolose reazioni, con la semplice metamorfosi incruenta della Chiesa Cattolica in Chiesa-Nuova. Dinanzi a questa prospettiva, i gravi sospetti che, basati sullo studio di “Ecclesia”, abbiamo sollevato inizialmente sulla posizione del movimento comunista al cospetto del “movimento profetico”, cambiano di colore. Si trasformano in una certezza morale. Chi conosce la grande abilità del comunismo internazionale nell’infiltrare e neutralizzare le forze avversarie, e nel sostenere tutti i movimenti sovversivi a lui favorevoli, non ritiene ammissibile che i dirigenti comunisti siano indifferenti, inerti ed estranei di fronte all’incomparabile esito tattico che gli potrà derivare dall’infiltrazione dei “gruppi profetici” presenti tra i 500 milioni di cattolici, dalla neutralizzazione di questa immensa forza e persino dal vantaggio a favore della causa marxista. Nessuna persona di buon senso può ammettere che, favorendo una così grande ascensione del comunismo, la Chiesa-Nuova, a sua volta, non sia ampiamente aiutata da esso. Dato, in concreto, il temibile proselitismo e l’innumerevole quantità di risorse del comunismo, in questa tematica trova una piena applicazione il ragionamento: poté, volle, dunque fece (“potuit plane; si igitur voluit, fecit"). Applichiamolo ai fatti: - i comunisti possono aiutare in mille modi al trionfo della Chiesa-Nuova, e in essa incontrano solo predisposizione ad accettare questo aiuto; - ebbene, è chiaro che i comunisti vogliono ardentemente un tale trionfo; - dunque, favoriscono vigorosamente il “movimento profetico”, artefice della Chiesa-Nuova. E se lo favoriscono così tanto ampiamente, è chiaro che hanno tutti i mezzi per infiltrarvisi e dirigerlo. Nello studio di “Ecclesia” ancora un dato concreto che parla a favore di questa conclusione. Uno di questi è che i “gruppi profetici” consigliano i loro membri a rifiutare qualsiasi collaborazione con i regimi non comunisti, perché li considerano alienanti. Raccomandano invece che collaborino con i regimi comunisti, perché li considerano disalienanti. Un altro fatto, pubblicato nel topico di "Ecclesia" è che i "gruppi profetici" hanno ottenuto un buono sviluppo nella Germania Orientale, il che non sarebbe mai stato possibile senza il gradimento delle autorità comuniste. Non sarebbe troppo ricordare le affinità dell'IDO-C con il movimento comunista. Essendo anche l'IDO-C affine con i “gruppi profetici”, ne decorre ugualmente un'affinità tra loro e il movimento comunista. Poiché due entità affini, sotto lo stesso titolo, a una terza, sono affini tra loro. * * * I - Disalienazione: ribellione contro ogni superiorità e disuguaglianza II - Il supremo obiettivo “profetico”: una Chiesa non alienante e né alienata III – Soltanto la lotta di classe otterrà la disalienazione dentro la Chiesa IV – I “gruppi profetici”, artefici della lotta di classe per la disalienazione della Chiesa V - Come i “gruppi profetici” attuano la lotta di classe nella Chiesa VI – Relazioni tra il “movimento profetico” e il progressismo VIII – Viabilità del piano comunista a proposito della Chiesa-Nuova (*) Rivista "Catolicismo", Aprile-Maggio 1969. Riassunto analitico dell’articolo di “Ecclesia” - Titolo originale: Insubordinação, "desalienação", fio de meada dos mistérios "proféticos". Traduzione a cura del “Circolo Plinio Corrêa de Oliveira”. |