Modernizzazione, brutalizzazione, primitivismo

AMBIENTI, COSTUMI, CIVILTÀ

 

“Catolicismo”, Campos (Rio de Janeiro), Nº 27 – Marzo 1953

di Plinio Corrêa de Oliveira

 

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L’anima femminile è una fonte di grazia, delicatezza e sensibilità, che arricchisce la vita morale e sociale dell’umanità con valori spirituali che l’uomo è ben lontano dal poterle dare. L’equilibrio dell’umanità richiede donne con un temperamento mentale ricco di tutti i doni propri del loro sesso, così come richiede uomini con un’anima profondamente virile. Sarebbe assurdo educare una generazione di ragazzi nel modo più effeminato possibile. Non meno assurdo sarebbe educare una generazione di ragazze con l’intenzione di renderle il più virili possibile.

Questa banale verità, alcuni pedagogisti dei nostri giorni sembrano dimenticarla del tutto. Invece di formare le ragazze per il ruolo che naturalmente svolgeranno nella vita sociale, le si forma proprio come un ragazzo destinato a sopportare il peso e le responsabilità di un uomo in futuro.

Il nostro cliché ne è un esempio. È la stanza dei giocattoli di una bambina. Nel muro è incastonato qualcosa che assomiglia a una pietra dai contorni irregolari e grezzi, su cui si trovano alcune figure di pseudo-bambini, in realtà il più possibile simili alle figure artistiche dell’uomo primitivo. È come un pezzo di grotta preistorica usato per creare l’ambiente – l’ambiente suo, ovviamente – nel piccolo mondo in cui questa fanciulla deve formare la sua anima.

 

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Sopra, un divertimento di quelli che i bambini dell’epoca delle caverne dovevano avere quando riuscivano a uscire dalla loro tana per giocare un po’: arrampicarsi su un albero. C’è un tronco secco lungo il quale la bambina può salire e scendere a piacimento. Accanto al tronco c’è una tavola con grandi fori asimmetrici per variare il divertimento: la bambina può raggomitolarsi attraverso i fori se trova monotona l’arrampicata su e giù per il tronco. E come terzo diversivo, la bambina può gettarsi sul pavimento, fortunatamente sostituito in questo caso (la stessa pedagogia moderna è ancora un po’ borghese) da un materasso. Un altro svago che piacerebbe a una ragazza preistorica! L’unica cosa che manca all’ambiente primitivo della giungla in questa stanza è l’aria aperta, il sole e le stelle, qui sostituiti da luci elettriche. Un cielo elettrico, per formare la sensibilità di una ragazza dell’era atomica, non è troppo.

Di tutte le cose che non dovrebbero mancare in un ambiente destinato alla formazione delle bambine – armonia, fiori, uccelli – si vede solo una colomba disegnata in alto sulla parete, rigida, dura, fredda, come se fosse fatta di filo.

Che mondo ci prepara una simile pedagogia?

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