“Santo del Giorno”, 18 Giugno 1976
di Plinio Corrêa de Oliveira
La Beata Osanna Andreasi (1449-1505) nasce nel magnifico palazzo di una nobilissima famiglia italiana (la mamma è una Gonzaga). All’età di cinque anni, mentre cammina sulle rive del Po, sente distintamente una voce chiara e ferma che le dice: “La vita e la morte consistono nell’amare Dio”. La bambina entra in estasi e si sente portare fino in Cielo da uno splendido angelo. Questi le mostra la gerarchia celeste e le dice: “Per entrare in Cielo è necessario amare molto Dio. Guarda come tutte le cose create cantano la Sua gloria e la proclamano agli uomini”.
Da questa esperienza nasce un grande desiderio di studiare teologia. Il padre vi si oppone, come a cosa non adatta a una bambina. Ma Osanna prega. Come risposta alle sue preghiere Nostra Signora in persona comincia ad apparirle e a impartirle lezioni. Così Osanna impara il latino ed acquista una grande conoscenza della Sacra Scrittura. Cita a memoria anche i commenti dei Padri della Chiesa.
Alla fine il padre si convince. Le permette di dedicare la vita alla teologia, di non sposarsi e di vestire a quindici anni l’abito di terziaria domenicana. Ma Osanna esercita anche responsabilità politiche, fra cui la reggenza temporanea del Ducato di Mantova. Muore nel 1505 e il suo corpo, tuttora incorrotto, riposa nel Duomo di Mantova.
Vorrei meditare sul fatto meraviglioso – riferito dal suo confessore e biografo – che le accade quando ha cinque anni. Sappiamo che lo studio della teologia – e della filosofia, che necessariamente lo accompagna – è cosa molto profonda e richiede una vigorosa applicazione della ragione. Sono studi normalmente adatti a persone mature: più la persona è matura, più è adatto questo tipo di studi. Questa è la regola: la vita della Beata Osanna è l’eccezione.
Vediamo una bambinetta di cinque anni che cammina sulla riva di un fiume particolarmente bello, il Po. Io stesso ho avuto la possibilità di godere della bellezza del Po in un viaggio a Milano e Venezia. La bambina sta ammirando il fiume quando un angelo le appare. Un angelo magnifico, che le parla dell’amore per Dio e di come tutto il creato canti e proclami la Sua gloria. L’essenziale di questo messaggio è che Dio ha creato tutte le cose per essere amato attraverso di esse. Perché un Angelo appare a questa bambina? E come fa l’angelo ad aprire l’animo di una bambina alla contemplazione di Dio nella creazione?
La bambina era probabilmente già predisposta dalla sua natura a considerare con meraviglia il panorama davanti ai suoi occhi. È comune tra i bambini che conservano la loro innocenza originaria porsi in una posizione di ammirazione di fronte alle bellezze della natura. Ma qui appare un angelo, e diventa la cosa più bella che la bambina abbia mai visto. Lo percepiamo dal racconto stesso dal suo confessore e biografo, cui doveva averlo raccontato molte volte.
Quindi l’angelo, muovendosi in una sorta di crescendo di bellezza, la innalza da questa Terra e le mostra la gerarchia celeste, cioè la gerarchia angelica in Paradiso dove i troni rimasti vuoti degli angeli decaduti sono gradualmente occupati da uomini e donne sante. Così a Osanna è mostrata la più bella realtà che ci sia, l’insieme del Regno Celeste. Dopo averle mostrato tutta questa bellezza, l’angelo le dice di osservare come tutte le cose create da Dio sono di per sé buone e meritevoli di essere amate. E viene alla conclusione naturale: ama le creature e ama il loro Creatore, in modo da diventare santa e andare in Cielo a occupare il posto preparato per te.
Così Dio, tramite il suo angelo, invita una bambinetta a comprendere lo splendore della creazione e la magnificenza del Creatore, qualche cosa che va molto al di là della capacità di percezione dei sensi naturali. Dio la invita a innalzarsi sopra i limiti umani e a concentrare la sua anima sulle realtà spirituali che sono impercettibili ai nostri sensi, ma sono più reali della realtà materiale. Le mostra anche un angelo, e la gerarchia angelica formata da esseri puramente spirituali. Al vertice della gerarchia c’è Nostra Signora e, al di sopra di lei, il Re dei Re, Nostro Signore Gesù Cristo.
Con questo straordinario invito Dio sta formando una persona la cui intera vita sarà destinata alla riflessione. Mentre l’angelo mostra a Osanna tutte queste cose, le sta implicitamente dicendo di fare uno sforzo d’intelligenza per conoscere Dio. Qui l’angelo le indica, già a cinque anni, la strada attraverso cui è destinata a santificarsi: se queste cose sono così belle, come dev’essere più bello Dio. Vai e comincia a meditare su queste cose.
Possiamo immaginare la scena. Il Po scende tranquillo e maestoso. Osanna è ben vestita nello stile comune alle famiglie nobili del tempo: non “da bambina” come usa oggi, ma come una donna in miniatura, con una lunga gonna, una cintura, i capelli ben pettinati, forse decorati con un fiore. Sta camminando su una sponda tenuta con cura, così che può ammirare sia il fiume sia i fiori e le piante sulla riva. A questo punto vede l’angelo. Ma le persone intorno a lei non vedono nulla. Si accorgono che il volto della bambina è diventato splendente, e che è caduta in ginocchio a pregare. Gli astanti possono sentire la sua vocina infantile e rendersi conto che sta parlando con qualcuno. Che cosa è successo?
Sono ammirati dalla sua grazia spirituale e concludono che sta ricevendo una rivelazione. Probabilmente capiscono che Dio è all’opera e si rallegrano delle sue meraviglie: anche perché subito dopo la bambina comincia a ragionare come un’adulta matura e ben formata. Osanna dunque riceve grandi consolazioni. Ma subito dopo comincia a combattere con il mondo. Il padre le rifiuta il permesso di studiare teologia. Da un punto di vista naturale possiamo capire il padre. Pensa che la richiesta sia strana: a quel tempo è molto poco usuale per una donna studiare teologia, tanto più per una bambina. E il padre pensa piuttosto per lei a un buon matrimonio. Tutto comprensibile, umanamente parlando.
Ma questi ragionamenti devono essere messi da parte quando il volere di Dio si manifesta chiaramente. Il padre, secondo il biografo, crede che la figlia abbia sperimentato un miracolo: quindi dice di no a Dio, anche se qualche anno dopo cambia idea. Ma Dio ha le sue vie. È la Madonna ad apparire a Osanna per insegnarle la teologia e darle tutte le lezioni di cui a bisogno.
È una storia piena di grazia. Nostra Signora le dà una solida conoscenza della Sacra Scrittura. Possiamo immaginare che a mano a mano che Osanna cresce e diventa una giovane donna, Nostra Signora le appaia di tanto in tanto per spiegarle questo o quel punto di teologia che ha bisogno di capire perché si realizzi il piano di Dio su di lei. Da adulta Osanna diventerà un’esperta esegeta delle Scritture.
Vediamo la vittoria della Divina Provvidenza. Non sarebbe magnifico se all’ingresso di una delle università cattoliche si ponesse una bella statua della Beata Osanna da Mantova seduta mentre prende appunti con la Madonna che le fa da insegnante?
Vi prego di non considerare questi commenti sulla Beata Osanna come una meditazione completa sulla sua vita, ma piuttosto come un invito a conoscerla meglio. Se lo accoglierete, i miei commenti avranno raggiunto il loro scopo.