Discorso di chiusura dell’Incontro di apostolato giovanile, San Paolo del Brasile, marzo 1983
di Plinio Corrêa de Oliveira
Cari giovani, è con viva gioia che, dopo essere stato in Amparo [una sede rurale della TFP brasiliana, ndr] e aver visto il bel castello che vi avevate costruito, dopo aver visitato l’enorme sala dove facevate le riunioni, dopo aver sentito il vostro vibrante entusiasmo che echeggiava per tutta quella fazenda, dopo avervi visitato lì in Amparo, ecco che vi ritrovo adesso qui, ancora più entusiastici, e facendo discorsi che non possono non essere molto graditi al mio cuore.
Graditi al mio cuore, infatti, perché dicono cose che, dalla mia ormai remota gioventù, e instancabilmente fino ad oggi e, se Dio vuole, fino ai miei ultimi giorni, io ho sempre detto: io esisto per il servizio della Madonna, non un semplice servizio, ma servizio concretamente nei giorni nostri, in questo contesto storico.
È una lotta che, anche se incruenta e senza effusione di sangue, noi possiamo chiamare una guerra. È una guerra ideologica contro gli avversari della Madonna, contro gli avversari della Civiltà cristiana. È una guerra — e voi lo avete detto molto bene nei vostri discorsi — una guerra che sentiamo tocca al suo culmine perché è ormai a due passi dalla vittoria. Ma, qualcuno potrebbe domandarci: come osate affermare una tale cosa? Il fatto è che, sia voi nella vostra inesperienza che me nella mia lunga esperienza, tutti insieme sentiamo che l’avversario sta per crollare e che i giorni del leone rampante stanno per arrivare.
Esiste un principio dell’ordine dell’universo che io cercherò di spiegarvi, e che vi farà capire con chiarezza il motivo delle nostre speranze. Qual’è questo principio? È il seguente: quando qualcosa costruisce, essa può arrivare a limiti inimmaginabili. Ma se invece distrugge, ha necessariamente un limite. Sicché, arrivata a questo limite, è finita.
Immaginate che qualcuno volesse costruire una torre. Non la torre di Babele, ma una torre due, tre, dieci volte più grande del più alto grattacielo del mondo. Quando sarà arrivato all’ultimo piano, potrà sempre chiedersi: ma non è che posso costruire ancora un altro piano? Qual’è, nel cielo, il limite per una torre? Prima c’era un limite tecnico. Quando non c’erano gli ascensori, il limite era la capacità fisica di salire a piedi ai piani superiori. Se avessero costruito un palazzo alto quanto l’Himalaya, non avrebbero potuto salirci sopra ogni giorno. Sarebbe un palazzo inutile. Ma con l’elettricità e gli ascensori, questo limite non c’è più. Oggi un palazzo di 80 piani è già una reliquia storica. Perché, tutto sommato, perché non possiamo costruire palazzi di 160 piani? E perché non di 320?
Dunque, le opere costruttive possono andare sempre avanti. Quando qualcosa tende al cielo, non esiste un limite. Queste cose vanno sempre avanti!
Al contrario, le opere di demolizione hanno sempre un limite. Possiamo cominciare a distruggere, mattone dopo mattone, un palazzo di 320 piani, ma ci si arriva ad un punto nel quale il palazzo non c’è più e, quindi, il processo di distruzione finisce per forza.
Immaginate un medico chiamato a curare un adolescente della vostra età, ma con una costituzione fisica molto fragile. Il dottore allora comincia a dargli tonici, vitamine e via dicendo. Ed egli comincia a riprendersi. Di sé, questa migliora non ha un limite. Il ragazzo può diventare un toro, egli può diventare robusto quanto vuole. Non c’è limite.
Naturalmente, se il ragazzo ha qualche intelligenza, ad un certo punto lui stesso si ferma. Perché, a cosa serve poi tanta salute e tanta forza se non si cura anche lo spirito? Non dobbiamo spendere per la salute più tempo del necessario, è chiaro. Ma, non è vero che esistono dei maniaci della salute che trascorrono tutta la vita cercando di migliorare sempre di più.
Io conosco una persona che fece un esame generale del cuore. Egli mostrò l’esame al medico, e questi commentò: il suo cuore è perfetto, il ritmo cardiaco è perfetto, tutto è a posto. Era un uomo di 40 anni ma aveva il cuore d’un ragazzo di 20. Questo paziente, però, insistette. Allora il medico disse: beh, si potrebbe ancora cercare di migliorare questo aspetto del metabolismo cardiaco. Ed egli subito gli chiese di cominciare la cura! È chiaro che un tale processo non finisce più. Egli può sempre cercare di migliorare la sua salute in qualche punto.
Ma il processo inverso non è possibile. Se qualcuno cominciasi ad ammalarsi, il limite è la morte. Esiste un limite perché è un’opera di demolizione, un’opera di distruzione. E, per l’ordine stesso delle cose, questi processi hanno un limite.
È per questo che le batterie ed i germi che abbiamo nel corpo umano, quelli che aiutano la vita umana, svolgono un grande lavoro. Finché noi viviamo, essi combattono le tossine e tutte quelle cose che ci fanno male. Ma i germi destruttivi, se vincono, hanno un lavoro relativamente veloce. Quando i germi buoni svolgono bene il loro lavoro, essi prosperano con questo lavoro, cioè con la salute del uomo. Essi fanno il loro lavoro, e l’uomo si fortifica.
Quando invece il germe è distruttore, nella misura in cui distrugge il corpo che lo ospita, distrugge anche la fonte del suo nutrimento. Nel momento in cui l’uomo muore, egli porta alla morte tutti i germi. Sta nell’ordine delle cose. L’ordine delle cose è questo. Tutto ciò che distrugge quando arriva all’estremo della distruzione e potrebbe quindi cantare vittoria, non è arrivato il momento della sua morte. Nel momento in cui finisce di accoltellare la vittima, egli sta sul orlo della morte, e la sepoltura accoglie vittima e carnefice insieme!
Quando noi consideriamo il mondo moderno, quando consideriamo la crisi morale delmondo moderno, lo sgretolamento della famiglia, della politica, dell’economia, di ogni manifestazione dell’attività dell’uomo; quando noi consideriamo — poco fa avete parlato del movimento punk e del movimento hippy — quando noi consideriamo questi movimenti che sorgono nel mondo moderno, abbiamo l’impressione come di uno che prende l’angolo d’un tessuto totalmente marc. Non riusciamo ad afferrarlo poiché si rompe non appena tentiamo di tirarlo. Non resiste alla minima pressione.
Il movimento punk ed i suoi simili sono tessuti marci del mondo di oggi. Cominciano a fuoruscire dalla società, fuoruscire dalla buona organizzazione sociale. Non fanno più parte del tessuto sociale, sono fili che fuggono e marciscono. E noi vediamo che questo movimento si moltiplica per tutto il mondo.
E quando noi vediamo che ci sono movimenti che proclamano — e sono proprio quelli che si atteggiano a più moderni — l’anarchia, la disgregazione dei governi, la disgregazione di ogni ordine affinché gli uomini possano tornare a vivere come nelle tribù al tempo degli indigeni. Qui in Brasile io ho letto un documento incredibile. Un vescovo che dice che Anchieta e Nobrega — i due missionari che hanno evangelizzato il Brasile — non hanno svolto nessuna azione buona. Secondo lui, gli uomini erano molto più felici nello stato selvaggio.
Quando si pubblica una cosa del genere e non causa indignazione, vediamo che la società non è pronta a respingere questo tipo di discorso, e quindi non è pronta a repellere questa azione distruttiva. Questo è uno dei molti sintomi che mostrano che viviamo in un mondo che si sgretola. E noi ci domandiamo: quando queste idee finiranno per prendere il sopravento ed, anzi, il controllo della situazione, non resterà più niente. Sarà la distruzione totale.
Queste idee sono le idee moderne, sono la punta di lancia, sono quelle che si stanno sviluppando. Sono nate negli anni ‘60 con la rivoluzione della Sorbonne, salvo poi esplodere in tutto il mondo, disseminando un gas altamente nocivo. Non vi è paese al mondo nel quale queste idee non si stiano sviluppando.
Considerate l’avanzata del comunismo, considerate che il comunismo non è penetrato solo nella società ma anche nel corpo santo della Chiesa Cattolica Apostolica romana, considerate che abbiamo un catto-comunismo sempre più influente all’interno degli ambienti cattolici. E noi ci domandiamo: cosa manca perché il corpo sociale muoia dall’infezione di tutti questi virus? E la risposta fatalmente è: manca poco!
Un altro sintomo di questa decadenza è la criminalità. Un tempo si commettevano crimini che destavano orrore agli uomini retti. Oggi si commettono crimini che destano orrore agli stessi criminali. Siamo arrivati al punto un cui il crimine causa orrore al crimine!
Non so si avete sentito, o forse avete letto direttamente sui giornali, un assalto avvenuto qualche giorno fa ad una banca. C’erano persone prelevando soldi, ecc., quando sono entrati alcuni ladri gridando: “Questo è una rapina, nessuno può entrare né uscire! Tutti contro il muro! Adesso prenderemo i soldi della banca e poi prenderemo i vostri soldi. Nessuno si muova, restereste tutti senza soldi!” Nel pubblico c’erano anche casalinghe che prelevavano la pensione per poter vivere durante il mese, piccoli operai, ecc. I banditi non se ne importavano e urlavano: “Vieni qui o ti ammazzo!”
Fra i clienti c’era una signora con una bimba piccola in braccio. La bimba ha cominciato a piangere. Per coincidenza c’era una ragazza accanto a lei, una recordista di atletismo, che poi ha fatto da testimone alla Polizia per questi fatti. La bimba piangeva e non c’era modo di calmarla. Non c’è madre che possa impedire ad una bimba di piangere. Un bandito disse: “La faccia smettere o vi ammazzo tutte e due!” La madre è rimasta molto nervosa perché non si può far smettere di piangere una bimba. Se la si rimprovera piangerà ancor di più. La madre ha cominciato quindi a tremare di paura. Il bandito ha preso la rivoltela ed ha sparato. La pallottola ha attraversato la testa della bimba ed ha raggiunto il cuore della madre. Tutte e due sono cadute per terra morte.
È possibile che abbiate sentito commentare questo crimine nelle vostre case. Tutti i giornali ne hanno parlato. Prima questo tipo di crimini non capitavano mai.
Cioè, qualche anno fa non si sentiva parlare di crimini così. Non ce n’erano. Come possiamo giustificare un’atto così barbaro, che arriva fino a questo punto? Quell’uomo è peggiore d’una iena, peggiore d’un sciacallo. Come può fare una tale cosa? Fece quello perché tutto il disordine del temperamento umano, tutta la mancanza di principii e di Fede, stanno conducendo a questo risultato.
Se questo continua, dove arriveremo fra qualche anno? Dove sarà l’umanità? Non possiamo averne nemmeno un’idea! Vale a dire, sono i segni della disgregazione finale.
Qualcuno potrebbe obiettare: ammettiamo che l’umanità sia come una nave sul punto di inabissarsi. Ma chi dice che il leone dorato vincerà? La risposta è molto semplice. Le cose che sopravvivono è perché fanno il contrario di ciò che sta per morire. Si una persona si amala perché dorme in un’abitazione senza aria, e finisce tubercolosa perché non può respirare, la soluzione è portarla in montagna, dove l’aria è purissima. Là potrà respirare al suo agio. Dormirà con le finestre aperte, prenderà il sole sulla terrazza all’aria aperta. Se è stata la mancanza di aria che lo ha fatto ammalarsi, ciò che lo guarirà sarà l’abbondanza d’aria buona.
Se è stata la mancanza di Fede che ha condotto gli uomini a questa situazione — e sicuramente questa è la causa — senza Fede non c’è morale e senza morale non c’è civiltà — questo principio è evidente: dove non c’è morale non c’è civiltà. Ma, perché l’uomo dovrebbe seguire una morale che è comunque dura — perché la morale è difficile — senza Fede in Dio e nella vita eterna? Se egli non ha l’ausilio di dio, come può avere la forza necessaria per compiere la legge morale? Dove potrà trovare le forze per praticare questa morale? È impossibile. Senza Fede non c’è morale, cancellate la Fede, la morale crolla, e senza morale crolla la civiltà.
Risultato: se vogliamo che qualcosa sopravviva, è solo con la Fede cattolica, apostolica, romana, con una moralità elevata, austera e battagliera! Perché si deve riconquistare la salute facendo il camino inverso da quello della malattia.
E proprio questo è il camino del leone dorato. Il leone dorato vi mostra questo camino. È il camino che egli stesso segue. E adesso vi invita a seguirlo. Vi invita a avviarvi nel camino che è la soluzione per i problemi contemporanei.
È chiaro che la Madonna disse a Fatima che se il mondo non si fosse convertito ci sarebbero grande sciagure, castighi e via dicendo. Ma Ella finì: “Infine il mio Cuore Immacolato trionferà!” cosa vuol dire trionfo del Cuore Immacolato? Vuol dire che gli uomini torneranno alla Fede, torneranno a praticare la legge morale, torneranno ad essere buoni cattolici. E da ciò risulterà una vera civiltà cattolica. Non per altro lotta questo leone dorato su sfondo rosso. Egli esiste proprio per servire questo ideale, e oggi egli vi invita a seguirlo.
Seguendo il suo camino vo sarete sulla strada della vittoria di Maria. Ella vi aiuterò e farà sì che arriviamo al compimento della sua promessa.
Così, cari miei, io vi faccio i complimenti per questi giorni di simposio, nei quali avete passato in rivista i grandi problemi di oggi, le grandi verità, i grandi ideali. Voi adesso tornate alle vostre vite quotidiane. Avrete uno shock! Non vi illudete su questo. Voi state per ritornare nel vostro mondo, nelle vostre scuole, in un mondo totalmente diverso di quello che avete vissuto in questi giorni. E voi dovrete affrontare questo shock! Chi non è battagliero, come può pretendere di vincere questa battaglia? Ma, chi vuol essere uomo nel senso pieno della parola, può non essere un battagliero? La vita dell’uomo è una lotta, noi siamo sulla terra per lottare!
Domani comincerete a trovare ostacoli: sarà un collega che bestemmia, sarà un altro collega che vi invita a fare cose che non si possono fare, sarà una rivista contenente fotografie immorali o propaganda oscena, Dio mio, può essere tanta cosa! Voi troverete la tentazione ovunque. Troverete cose che cercheranno di sviarvi del camino del leone rampante, del camino che conduce alla Madonna. E voi dovrete trasformare questo entusiasmo che adesso dimostrate in un atteggiamento battagliero.
Rivista? No! Collega? No! Immoralità? No! La mia decisione è presa! Vuoi ridere? Falo pure. Il ridicolo non mi distoglierà del camino. Io vado avanti! Se la mia coscienza mi dice che questo è così, non sarà la tua opinione che mi farà cambiare idea. Se tu vuoi fare come tutti gli altri, sono affari tuoi. Io non cambio la mia strada! Gli altri facciano ciò che vogliono. Io seguo la strada della Madonna e vado avanti! E vi garantisco che avrò le maggiori ricompense già su questa terra.
Nostro Signore ha detto che chi si sacrificassi per Lui, chi lottale per Lui, chi desse tutto per Lui, Egli gli darà il centuplo già in questa terra e poi la vita terna. Quel’è il centuplo su questa terra? È la tranquillità di coscienza. Finita la giornata, faccio un esame di coscienza e concludo_ ho lottato non ho ceduto nemmeno una volta. Il mio sonno sarà benedetto dalla Madonna e dagli angeli. Mi sveglierò e comincerò un’altra giornata di lotta!
Lascia che altri si buttino nella vita come pazzi. Voi invece pensate alla lotta e al sacrificio. Cominciate la vostra strada e gli angeli daranno gloria a Dio e alla Madonna nel Cielo: “Madre mia, oggi un eroe ha cominciato questa strada, pregate per lui. Mandate i vostri angeli perché lo proteggano”. E badate bene che la protezione non consiste nel rimuovere gli ostacoli, ma nel dare la forze necessaria per abbatterli.
Questo è, cari miei, il vostro avvenire!
Per coloro che seguiranno il leone rampante, c’è anche la tranquillità, il riposo, il divertimento. C’è la sede dei giovani, ci sono le riunioni con me, sabato sera e poi la domenica. È un lungo e affettuoso convivio fraterno nel quale vi preparate nella gioia dell’anime e nella tranquillità di coscienza. E la settimana successiva, siete nuovamente pieni di forze e di coraggio. La lotta continua! Ecco ciò che desidero per voi, cari miei, con tutto il cuore. Io vi saluto e chiedo alla Madonna che vi aiuti.
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