Beato Angelico (18 febbraio) e una nuova iconografia

Dall’opera “L’angelica milizia. Gli angeli nel panorama attuale della Chiesa e del mondo” di Plinio Corrêa de Oliveira (a cura di Julio Loredo), Edizioni Cantagalli, Siena 2021, pag. 49-54:
L’iconografia angelica, cioè la raffigurazione degli angeli sotto forme sensibili, riflette l’idea che l’uomo ha degli angeli. In questo modo possiamo conoscere non solo la forma mentis di chi le ha prodotte ma anche il suo stato spirituale. Attraverso l’analisi dell’iconografia angelica, ci possiamo fare un’idea della situazione spirituale e culturale degli uomini in una determinata era storica. Nel Medioevo, per esempio, si raggiunse un apice:

 

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Fra Angelico è il miglior pittore di angeli che io conosca. Egli rappresenta gli angeli, con corpo umano, come creature risplendenti di grazia. I sui corpi angelici hanno una trasparenza, una freschezza, una bellezza che il corpo umano non ha. Sono creature senza peccato originale. Le sue figure superano il sesso. Hanno un’anima così pulita e onesta, che sono pronti a qualsiasi atto di virtù. Così forti che sono pronti a qualsiasi atto di governo. Così guerrieri che sono pronti a qualsiasi battaglia. Allo stesso tempo, sono molto pacifici. Tutti i contrasti si ritrovano in una sintesi magnifica. Gli angeli di Fra Angelico sono l’espressione perfetta della temperanza medievale. Dico di più: se non ci fosse stato Fra Angelico, la Chiesa sarebbe monca di un aspetto della natura angelica. Non era sufficiente S. Tommaso per comprendere la natura angelica. Serviva anche un Beato Angelico (12).
“Esiste poi la tradizione orientale, molto bella, degli angeli ieratici, statici. Io mi domando se non ci sarebbe un modo per amalgamare questa tradizione con gli angeli del Beato Angelico fatti di plasticità e di movimento” (13).
Poi, però, con la caduta del Medioevo cristiano, iniziò la Rivoluzione:
“Il venir meno dell’idea dell’angelo, per causa dell’irrompere del processo rivoluzionario, provocò una diminuzione dell’idea di santità, e così una diminuzione di tutta la Civiltà cristiana”.
Subentra il Rinascimento, e con esso una mentalità nuova, che si riflette in una nuova iconografia:

 

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“Vedete alcuni angeli di Raffaello. Egli dimostra un innegabile talento artistico. Ma dimostra anche una totale mancanza di discernimento e di buon gusto: dipinge figure grassocce, gaudenti, per niente combattive, per nulla capaci di governare né sacrali. Cioè, senza nessuna delle caratteristiche proprie degli angeli.
“Il mio maggiore rigetto, però, è con i putti barocchi. Non possiamo immaginare quanto la Rivoluzione abbia lucrato con queste raffigurazioni! Quella baraonda di putti nudi, tipico dell’iconografia barocca, è riprovevole. Se quelli fossero bambini di una scuola elementare, sarebbero i birbanti della scuola. Sono bambocci grassocci, sprovveduti, con le braccia e le gambe molli, che fanno una baraonda continua, senza nessun rispetto. Avrei voglia di cacciarli via a pedate! Sono degli scemi perpetui. Io non condanno che si rappresentino gli angeli con figure di bambini, ma di bambini cretini sì.
“Curiosamente, mentre le raffigurazioni degli angeli diventavano sempre più infantili, quelle del demonio diventavano sempre più intelligenti. Si passa dalle orrende gargolle medievali, alle figure raffinate, con barbetta e baffi”.
Per Plinio Corrêa de Oliveira, quindi, a causa di una non perfetta comprensione della natura degli angeli e della loro azione (la “lacuna” nella Chiesa costantiniana accennata prima), a causa anche di un diffuso sentimentalismo che tutto rammollisce, nell’arte occidentale le raffigurazioni angeliche sono oggi spesso inadeguate quando non fuorvianti. Un apostolato degli angeli supporrebbe un riesame dell’iconografia corrente:
“Per trasmettere un’idea corretta sugli angeli, bisognerebbe rinunciare a buona parte dell’iconografia convenzionale. Per esempio, le raffigurazioni angeliche dovrebbero mostrare, insieme a una serenità insondabile, una tale forza soprannaturale intrinseca da dare l’idea che essi sono capaci di realizzare qualsiasi cosa. Poi, dovrebbero far vedere che sono impegnati nel proelium magnum che ci fu nel Cielo. Cioè angeli che lottano contro angeli, e non soltanto la lotta fra la grazia e la tentazione. Dovrebbero mostrare lo sforzo degli angeli per piegare i demoni.blank

Un “ángel arcabuceiro” [angelo archibugiere], scuola di Cusco (Peru)

“D’altronde, le raffigurazioni angeliche dovrebbero mostrare qualcosa di aristocratico. Tanto quanto il demonio è volgare, l’angelo è nobile.
“Gli angeli dovrebbero essere raffigurati con tutte le perfezioni morali in perfetto equilibro: dalla maestà di un principe all’affabilità di una madre. Dovrebbero mostrare la terribile fisionomia di Cristo Gladifero (14) e la dolcezza di Gesù che accoglie i bambini. Dovrebbero mostrare la santità come la perfetta sintesi di virtù apparentemente opposte, come la giustizia e la misericordia.
“Allo stesso modo, le raffigurazioni dei demoni dovrebbero essere diverse. Per esempio, il fuoco dell’inferno dovrebbe avere colori e forme differenti a seconda del peccato che deve punire”.
L’iconografia dovrebbe anche mostrare l’immensa varietà degli angeli:
“Io non vado tanto d’accordo con molte delle raffigurazioni correnti degli angeli. Mi sembrano troppo uguali l’uno all’altro. Gli angeli sono molto più ricchi e più variati di ciò che immaginiamo. Perfino gli angeli di Fra Angelico, di cui sono entusiasta, a volte ne mostrano appena un aspetto”.
Questa nuova iconografia sarà conseguenza di un rinnovato studio sugli angeli, accompagnato da una grazia nuova:
“Il tema degli angeli non si esaurisce nel campo dottrinale. Quando avremo concepito interamente il mondo angelico, appariranno gli artisti capaci di dipingere gli angeli in un modo nuovo. Io credo che saranno mossi da una grazia, pure essa nuova”.
Ecco un altro errore nell’iconografia comune:
“Purtroppo, molte raffigurazioni di angeli mostrano soltanto ciò che essi hanno di differente rispetto a noi. Loro, però, non sono solo diversi, sono anche somiglianti. Pena un’immagine distorta, e quindi nociva per la vita spirituale, l’iconografia dovrebbe mostrare anche gli aspetti per i quali gli angeli sono simili a noi”.
Sempre sulla scia di un apostolato indirizzato non solo alla ragione, ma anche alla sensibilità, Plinio Corrêa de Oliveira solleva il tema della musica e della letteratura:
“Sarebbe necessario escogitare un tipo di musica, non profondamente moderna ma sì profondamente nuova, che riuscisse a musicare l’universo angelico. L’artista dovrebbe studiare la psicologia degli angeli, salvo poi tradurla in note musicali.
“Lo studio sugli angeli ci potrebbe fornire perfino la chiave letteraria per dare una risposta adeguata alla Rivoluzione”.

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Note:

(12) Abbiamo sintetizzato quanto detto dal prof. Plinio Corrêa de Oliveira sull’iconografia del Beato Angelico. In realtà, i suoi commenti si estendono per molte pagine. Pure il suo commento sulla decadenza dell’iconografia angelica, parallela alla decadenza della Civiltà cristiana stessa, è molto più esteso e articolato. Qui ne abbiamo riportato appena il succo.

(13) In questa linea dobbiamo annoverare anche l’opera dell’altro grande pittore di angeli, Guariento di Arpo (1310-1370), che, appunto, incorporò alcuni elementi dell’iconografia bizantina.

(14) “Poi vidi il cielo aperto, ed ecco un cavallo bianco; colui che lo cavalcava si chiamava ‘Fedele’ e ‘Verace’: egli giudica e combatte con giustizia. I suoi occhi sono come una fiamma di fuoco, ha sul suo capo molti diademi; porta scritto un nome che nessuno conosce all’infuori di lui. È avvolto in un mantello intriso di sangue e il suo nome è Verbo di Dio. Gli eserciti del cielo lo seguono su cavalli bianchi, vestiti di lino bianco e puro. Dalla bocca gli esce una spada affilata per colpire con essa le genti. Egli le governerà con scettro di ferro e pigerà nel tino il vino dell’ira furiosa del Dio onnipotente. Un nome porta scritto sul mantello e sul femore: Re dei re e Signore dei signori” (Ap 19, 11-16).

Nota di questo sito: Per quelli che non conoscono ancora, suggeriamo di visitare il canale sotto, il quale ha un vastissimo numero di approfondimenti sull’argomento angelico.

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