“Catolicismo“, aprile-maggio 1968 (*)
di Plinio Corrêa de Oliveira
In una piccola località italiana la grazia fa germinare, in sostituzione di un vecchio culto pagano, una tenera devozione alla Madonna, sotto l’invocazione di Madre del Buon Consiglio. Secoli dopo, un regno valoroso si trova in una situazione di triste declino; declino politico e militare. I cattolici dell’Albania opponevano all’Islam l’inefficace resistenza di un popolo divenuto tiepido; pertanto la vittoria delle armate di Maometto risulta inevitabile. Due fedeli della Vergine, sconcertati, vanno nel santuario nazionale dell’Albania, a Scutari, per implorare all’immagine della Madonna lì venerata un buon consiglio: che fare? Restare nella nazione dominata dai turchi per servirvi la Ss.ma Vergine, oppure abbandonare la patria in direzione di terre in cui vivere senza grave pericolo per la Fede? Il buon consiglio implorato viene loro concesso in maniera stupenda e insperata. L’immagine abbandona Scutari e i nostri due albanesi la seguono.
Per confermare l’autenticità e la sicurezza di questo consiglio, la sacra immagine si posa miracolosamente sul luogo di Genazzano, in cui si prestava culto alla Madre del Buon Consiglio. Da questo momento la storia della Madonna volata da Scutari non fu che una successione di trionfi. Tanto in Genazzano, quanto in altre città in cui riproduzioni del quadro albanese furono esposte alla venerazione dei fedeli, le grazie di ogni tipo si moltiplicarono innumerevoli; fra queste, l’esaudimento frequente delle persone che, desiderose di un buon consiglio, si rivolgono alla Vergine, implorando la grazia di una luce per le loro perplessità.
Prima di continuare, sarà bene evidenziare una peculiarità della devozione alla Madonna di Genazzano. Non è infatti possibile parlarne senza porre in rilievo una delle sue particolarità più importanti. Molte persone che si rivolgono alla Vergine davanti all’immagine di Genazzano, o ad una sua copia, affermano che il sembiante della Signora “risponde” alle preghiere. Non che lo faccia parlando o muovendosi, il che sarebbe palesemente un miracolo; però, senza alcuna alterazione propriamente miracolosa, qualcosa dello sguardo e dell’espressione della Madre divina assume una caratteristica particolarmente viva e piena di materna gioia quando il fedele viene esaudito. È al moltiplicarsi di questo favore che in gran parte è dovuta l’universale diffusione della devozione alla Madonna del Buon Consiglio di Genazzano.
Qual è l’attualità di questa devozione? Indubbiamente, nella nostra epoca così afflitta e turbata, sono innumerevoli le anime che hanno bisogno, per un motivo o per l’altro, di un buon consiglio. Non possono far nulla di meglio che implorare l’aiuto di Colei che è invocata dalla Santa Chiesa, nelle litanie lauretane, come Mater Boni Consilii. Dobbiamo tuttavia considerare che un consiglio ha tanto più valore quanto maggiore è l’importanza nel campo che lo riguarda. Per questo sono sommamente importanti per ognuno i consigli necessari per conoscere su se stessi – nella bufera delle tenebre del secolo XX – i disegni della Madonna e i mezzi adatti per realizzarli. Ecco quindi una prima ragione per assicurare l’attualità della devozione a Nostra Signora di Genazzano in questo secolo che potrà passare alla storia come il secolo della confusione.
Se però ampliamo i nostri orizzonti un poco oltre la sfera individuale e se consideriamo in una prospettiva storica la crisi che oggi la Chiesa di Dio sta attraversando, non possiamo trascurare di meditare che, soprattutto su questo aspetto, l’umanità necessita di un buon consiglio dalla Vergine delle vergini. Ci troviamo all’apice di un processo storico provocato, nel Medioevo, da un’esplosione di orgoglio e di sensualità. Da questa esplosione sono nati, nei secoli XV e XVI, l’Umanesimo, il Rinascimento e la pseudo-Riforma protestante.
L’ondata prodotta da questi movimenti si estese dalla sfera filosofica, cultura e religiosa a quella politica e sociale, dando origine, nel secolo XVIII, alla Rivoluzione francese empia e ugualitaria; questa, a sua volta, si raddoppiò, durante il secolo XIX, in movimenti di indole atea, laicista e rivoluzionaria che culminarono nell’esplosione del comunismo, rivoluzione sociale ed economica che allo stesso tempo minaccia di divorare il mondo intero. (Cfr.«Rivoluzione e Contro-Rivoluzione», Roma, Luci sull’Est, 1998).
Al culmine di questo processo, s’impone un’alternativa: o soccombiamo al comunismo, come fece un tempo l’Albania davanti all’Islam, oppure rinunciamo radicalmente all’orgoglio e alla sensualità, estirpandone tutte le conseguenze, sia nella vita religiosa che in quella temporale, conseguenze delle quali il comunismo non è che il termine finale sommamente logico e perverso. Tuttavia il rifiuto effettivo e totale di un immenso peccato suppone un’immensa contrizione, e quest’immensa contrizione suppone un immenso desiderio di perfezione in quella virtù contro la quale si ha peccato.
Così, la scelta per il mondo moderno è posta tra un avvenire tenebroso, determinato dalle ultime capitolazioni di fronte agli estremi dell’errore e del male, e l’abbraccio entusiasta della pienezza della verità e del bene. Come spingere l’umanità – talmente impantanata nel processo storico che viene trascinandola da tanti secoli – a imboccare la strada del figlio prodigo verso la casa paterna? Senza un forte aiuto della grazia, che parli nell’intimo di innumerevoli anime, questo non si può ottenerlo. Qual modo migliore, per ottenere che questo buon consiglio venga dato nell’intimo di ogni cuore per la salvezza dell’umanità, dell’implorare la Madre del Buon Consiglio affinché, per mezzo di una nuova grazia, converta il selvaggio ipercivilizzato del secolo XX? Solo così potrà, come il barbaro sottocivilizzato del secolo V, “bruciare ciò che aveva adorato e adorare ciò che aveva bruciato”. Solo così potrà sorgere una nuova e ancor più splendida epoca di fede.
Il Prof. Plinio in preghiera davanti alla Madonna del Buon Consiglio di Genazzano (settembre 1988)
Questo è il buon consiglio per eccellenza che i devoti di Maria debbono chiedere per se stessi e per tutti gli uomini nel nostro tempo. Ad alcuni lettori parrà forse eccessivo affermare che il nostro secolo è il più confuso della storia. Eppure, fra le numerose prove di questa asserzione, bisogna meditarne una che da sola giustifica la nostra tesi. Innanzitutto sarà difficile contraddire che in nessuna epoca la confusione negli ambienti cattolici sia stata maggiore che nella nostra. Indubbiamente vi sono state epoche in cui la Chiesa sembrò colpita da una confusione più grave. Per esempio, le crisi durante le quali gli antipapi laceravano il Corpo mistico di Cristo, o la lotta per le investiture, che divise per molto tempo l’Occidente cristiano, scagliando il Sacro Romano Impero contro il Papato. Tuttavia queste crisi erano dovute più a rivalità personali che a motivi di principio, oppure mettevano in discussione solo alcuni princìpi, per quanto basilari, della dottrina cattolica.
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Oggi, al contrario, non c’è errore, per quanto sia grossolano ed evidente, che non cerchi di rivestirsi di un abito più o meno nuovo per avere libero accesso negli ambienti cattolici. Possiamo dire di assistere, nel nostro stesso ambiente, alla sfilata di tutti gli errori, gioiosamente travestiti con pelle di agnello, sollecitando l’adesione dei cattolici incauti, superficiali o poco innamorati della nostra Fede. E davanti a questa manovra, quante concessioni, quanta falsa prudenza, quanto criminale amoreggiare con l’eterodossia! In questa atmosfera la confusione è così grande che in non pochi ambienti i cattolici gelosi dell’ortodossia sono malvisti e considerati con sospetto, mentre la folla delle vittime degli errori mascherati si comporta con la disinvoltura di chi è padrone del campo. Delineato questo quadro, pensiamo con affetto e apprensione alle numerose anime modeste alle quali le circostanze della vita non hanno permesso maggiori studi di religione. Quanto è loro necessario il buon Consiglio della Madonna per vincere la confusione! La Chiesa può applicare analogicamente a se stessa le parole di Nostro Signore: “Io sono la Via, la Verità, la Vita” (Gv 14, 6). Se negli ambienti cattolici soffia la confusione, è inevitabile ch’essa si estenda in tutti gli altri campi dell’esistenza. E nella Chiesa non ci può essere peggiore confusione di quella dei princìpi.
È dunque naturale affermare che il nostro secolo è quello della confusione e che dalle nostre labbra si levi alla Madre di Dio una supplica: “Madonna del Buon Consiglio, pregate per noi; in mezzo a tanto traviamento, a tante falsità e a tanta morte, aiutateci a rimaner fedeli alla Via, alla Verità e alla Vita”.