20 gennaio – Madonna del Miracolo: la felicità ineffabile dell’assenza di pretese e della purezza

di Plinio Corrêa de Oliveira

“Catolicismo”, São Paulo, n. 673, gennaio 2007, pag. 52

 

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Il 20 gennaio 1842, la Madonna apparse all’ebreo Alfonso Ratisbonne, nella Chiesa di S. Andrea delle Fratte (vicina a Piazza di Spagna), convertendelo al Cattolicesimo. Per approfondire l’argomento, visitare il sito del Santuario

Il quadro della Madonna del Miracolo appare con la fronte ornata da una corona e da un cerchio splendente di 12 stelle. Il volto sorride con discrezione mentre dirige lo sguardo a chi è inginocchiato innanzi a Lei. Molto affabile, ma allo stesso tempo molto regale. Con il portamento, dà l’impressione di una persona alta, snella senza essere magra, molto ben proporzionata portando con sé quell’imponderabile di chi ha piena coscienza della propria dignità. Suscita una impressione di regalità, molto meno per la corona che per la Sua presenza, per il misto di grandezza e di misericordia.

La persona che La contempla tende a pacificarsi, rasserenarsi, tranquillizzarsi, come chi sente acquietare le proprie cattive passioni in agitazione. Come se Ella dicesse: “Figli miei, io sistemo tutto, non vi tormentate, sono qui ascoltando te che hai bisogno di tutto, ma io posso tutto, ed il mio desiderio è di darti tutto. Dunque, non dubitare, non indugiare, ti soccorrerò abbondantemente”.

 

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© Kenneth Drake 2009

Il dipinto emana una certa aria di mistero, ma un mistero soave e diafano. Sarebbe come il mistero di una giornata inondata da un cielo molto blu, nella quale ci si chiede cosa ci sarà oltre il blu. Ma non è un mistero caricato, è un mistero che resta dietro il blu e non dietro le nuvole. Davanti a Lei si è prodotta, il 20 gennaio 1842, la miracolosa conversione al Cattolicesimo dell’ebreo Alfonso Ratisbonne.

Si osservi l’impressione di purezza che il quadro trasmette. Comunica qualcosa del piacere di essere puro, facendo capire che la felicità non è nell’impurità, al contrario di come molta gente pensa. È l’opposto. Possedendo realmente la purezza, si comprende l’ineffabile felicità che essa accorda, vicino alla quale tutta la pseudo felicità dell’impurità è spazzatura, tormento e afflizione.

Si noti anche l’umiltà. Ella rivela un atteggiamento di regina, ma facendo astrazione da qualsiasi superiorità sulla persona che prega dinanzi a Lei. Tratta la persona con la giusta proporzione; quando nessuno di noi ha questa proporzione, neanche i santi. Tuttavia, se apparisse Nostro Signore Gesù Cristo, si inginocchierebbe ad adorare Colui che è infinitamente di più. Possiede la felicità ineffabile dell’essere senza pretese e della purezza.

Davanti ad un mondo che il demonio va trascinando verso il male, con il piacere dell’impurità e dell’orgoglio, la Madonna del Miracolo ci comunica questo piacere della assenza di pretese e della purezza.

 

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A destra, il busto di San Massimiliano Kolbe (martire nel campo di concentramento nazista ad Auschwitz), il quale ha celebrato la sua prima Messa proprio in questo altare. A sinistra, il busto del P. Alphonse Ratisbonne, sopra il quale ci sono due targhe (foto di P.R.C – ABIM).

 

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Quella in francese dice: Il 20 gennaio 1842, Alphonse  Ratisbonne de Strasbourg è arrivato qui ebreo ostinato. Questa Madonna gli è apparsa come tu la vedi. Caduto ebreo, si è alzato cristiano. – Straniero. Porta con te il prezioso ricordo della misericordia di Dio e del potere della Madonna.

 

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Nota: Si veda pure Non so dirvi quanto questa immagine (della Madonna del  Miracolo) mi abbia incoraggiato e rallegrato!” (Plinio Corrêa de Oliveira)

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