1974: omaggio delle TFP al cardinale Mindszenty

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Il 15 marzo 1974, il cardinale Jószef Mindszenty, arcivescovo in esilio di Esztergom e Primate dell’Ungheria, ricevette un messaggio di ammirazione e ossequio firmato dal prof. Plinio Corrêa de Oliveira e dai presidenti delle TFP di Argentina, Cile, Venezuela, Colombia, Ecuador, Uruguay, Stati Uniti, Perù, Spagna e Portogallo. Il documento rendeva omaggio all’eroico prelato per il suo incrollabile rifiuto di inchinarsi al comunismo che dominava la sua Patria. Segue il testo:

“Eminenza,

“I Presidenti delle Società per la Difesa della Tradizione, della Famiglia e della Proprietà (TFP) del Sud e del Nord America – così come di enti simili in Portogallo e Spagna – dediti all’azione ideologica anticomunista, presentano a Vostra Eminenza la testimonianza della profonda ammirazione che nutrono per il comportamento di Vostra Eminenza di fronte alla tirannia rossa che domina l’Ungheria. E baciano con la massima riverenza la Sacra Porpora, simbolica espressione del martirio, così degnamente usata da Vostra Eminenza.

“A questa ammirazione partecipano intensamente i soci, cooperatori e amici delle TFP sparsi nelle vastità del continente americano, la stragrande maggioranza dei quali sono giovani cattolici appartenenti a tutte le classi sociali, dalle più elevate alle più modeste.

“È chiaro il motivo per cui ci sentiamo incoraggiati a unire la nostra voce a quella di tante associazioni, gruppi e personalità ungheresi che, nel mondo libero, celebrano il nome di Vostra Eminenza in questi giorni di dolore e di gloria.

“Sebbene il naturale ambito d’azione di Vostra Eminenza sia la nobile Arcidiocesi di Esztergom, e attraverso di essa il territorio ungherese, il problema sul quale Vostra Eminenza si è mosso è di carattere universale: può un cattolico coerente con la sua fede adattarsi ad un regime comunista, e stipulare con esso patti veramente utili alla Religione?

“Questa domanda, Eminenza, tormenta i cattolici di tutto il mondo, sollecitati dalla propaganda rossa a cambiare l’atteggiamento di lucida ed eroica repulsione verso il comunismo, che Pio IX e i grandi Papi che lo seguirono, avevano loro insegnato.

“Nell’immensa confusione creatasi negli ambienti cattolici per il successo ottenuto dalle attrattive suggestioni comuniste, il fermo non possumus di Vostra Eminenza, risuonando in tutto il mondo, equivale a una lezione e un esempio per mantenere i cattolici sulla via della fedeltà agli insegnamenti tradizionali, imprescrittibili, emanati dalla Cattedra di Pietro nei buoni tempi di lotta e di gloria.

“Ed è per questo motivo che, accanto alla nostra ammirazione, offriamo a Vostra Eminenza un profondo ringraziamento, che sarebbe ingiusto non portare all’attenzione di Vostra Eminenza.

“Il Regno Apostolico d’Ungheria ha ricevuto da Santo Stefano la gloriosa missione di essere baluardo della Chiesa e del cristianesimo. Esso adempie integralmente questa missione ai nostri giorni nell’augusta Persona di Vostra Eminenza. Perché, combattendo per il suo amato gregge, Vostra Eminenza illumina e guida allo stesso tempo – con il doppio prestigio della Porpora e del martirio – tutti i cattolici della Terra. E crea così ostacoli indistruttibili al comunismo internazionale.

“Nella speranza che la nostra preghiera di ammirazione possa confortare Vostra Eminenza, chiediamo le sue preziose benedizioni e preghiere per noi e per le organizzazioni che abbiamo l’onore di rappresentare”.

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