Plinio Corrêa de Oliveira
Grande devoto della Madonna
L'omelia di S.E. Mons. Juan Rodolfo Laise, Chiesa di Santo Spirito in Sassia, Roma, 8 dicembre 2005 |
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Più di 300 persone hanno totalmente gremito la chiesa di Santo Spirito in Sassia per la solenne Messa commemorativa dei dieci anni del prof. Plinio Corrêa de Oliveria (8-12-2005). Celebrato in rito romano antico da S.E. Mons. Juan Rodolfo Laise (1926-22/7/2019), O.F.M.Capp, l’atto religioso ha visto la partecipazione di diverse personalità del mondo ecclesiastico e civile, tra cui Mons. Camille Perl, della Pontificia Commissione Ecclesia Dei; Mons. Gilles Wach, superiore dell’Istituto Cristo Re Sommo Sacerdote; il Duca Paul von Oldenburg; il Marchese Luigi Coda Nunziante; membri e collaboratori dell’Associazione Tradizione Famiglia Proprietà, di Alleanza Cattolica nonché del Centro Culturale Lepanto. La parte musicale è stata curata dal Coro della chiesa di Santa Susanna, diretto dal Maestro Aurelio Porfiri, organista della Basilica di S. Pietro. Le voci maschili appartengono anche alla Cappella Sistina del Vaticano. “Il migliore omaggio che possiamo offrire a Plinio Corrêa de Oliveira è rinnovare la nostra consacrazione alla Madonna”, ha detto mons. Laise nell’omelia che può essere ascoltata qui dal 3' (terzo minuto) in poi.
Nel compimento dei dieci anni dalla morte di Plinio Corrêa de Oliveira, quasi all’età di 87 anni, il 3 ottobre 1995, intrisi solidamente del suo ideale di vita consacrato alla difesa ed alla promozione dei principii e valori del Vangelo, della Chiesa e della Civiltà cristiana, celebriamo oggi la Santa Messa. Quella Messa che fu per lui la forza invitta che ogni giorno lo sostenne nella sua ardua battaglia senza tregua, per perseverare fino alla morte e consegnare santamente la sua anima al Signore. Celebriamo la Messa con paramenti bianchi, con cui onoriamo i figli fedeli della Chiesa che, come le vergini prudenti del Vangelo, vigilanti aspettavano la venuta dello Sposo, per entrare nel banchetto del Regno del Padre che invita al godimento di un incontro felice e per sempre con Lui. Il 3 ottobre commemoriamo Santa Teresina del Bambino Gesù, santa particolarmente amata dal Dott. Plinio, alla quale egli si riferiva così, scrivendo per la rivista Catolicismo nel giugno del 1957: “La vita della Chiesa e la vita di ogni fedele sono una lotta incessante. Dio concede a volte alla sua Sposa giorni di una grandezza splendida, visibile, palpabile. Egli concede alle anime momenti di una consolazione interiore ed esteriore ammirabile. Ma la vera vita della Chiesa e del fedele risultano dalla sofferenza e dalla lotta. Lotta arida, senza bellezza sensibile né poesia definibile. Lotta in cui a volte si va avanti nella notte dell’anonimato, nella fanghiglia dell’indifferenza e dell’incomprensione, sotto le tempeste e i bombardamenti scatenati dalle forze congiunte del demonio, del mondo e della carne. Lotta che riempie di ammirazione gli angeli del Cielo e attira le benedizioni di Dio”. Ci uniamo sentitamente in questa Messa al ringraziamento rivolto dal Dott. Plinio alla Madonna nel suo testamento spirituale, quando – dicendo di non trovare parole sufficienti per farlo – dimostrava la sua riconoscenza per aver potuto leggere e diffondere il Trattato della Vera Devozione alla Santissima Vergine di San Luigi Grignion di Montfort e di essersi ad Ella consacrato in qualità di schiavo perpetuo. Ringraziamento alla Madonna che costituiva la luce della sua vita e dalla quale sperava che, nella sua clemenza, fosse il suo ausilio fino all’ultimo istante della sua esistenza, chiedendo ai soci e cooperatori della TFP che fossero in sommo grado ad Ella devoti tutta la vita. Supplichiamo in questa Messa di avere – come egli augurava a tutti – la fiducia nella vittoria finale della Contro-Rivoluzione e nell’avvento del regno del Cuore Immacolato di Maria, una speranza che egli infondeva nei suoi numerosi discepoli sparsi nel mondo, anche fuori dalle fila delle TFP. Il prof. Plinio era convinto che la devozione alla Vergine Maria è conditio sine qua non affinché la Rivoluzione sia schiacciata, affinché vinca la Contro-Rivoluzione. Si tratta di una lotta essenzialmente religiosa, che per il suo buon esito richiede la grazia divina, di cui Maria è mediatrice universale, canale cioè per cui passano tutte le grazie. Perciò il suo ausilio è indispensabile perché non ci sia più Rivoluzione, perché questa sia vinta dalla Contro-Rivoluzione. Egli nutrì questa fiducia anche nella sorgente di Fatima, una devozione mariana particolarmente intensa in lui; nella devozione alla Madonna del Buon Consiglio di Genazzano che, nel 1967, in occasione di una grave malattia e di una afflittiva prova spirituale, gli diede una grande grazia interiore: la certezza soprannaturale che egli non sarebbe morto senza aver adempiuto alla missione affidatagli dalla Divina Provvidenza, come egli stesso lo dichiarò alla rivista “Madre del Buon Consiglio” del luglio-agosto 1985. Con amore e confidenza nella Santissima Vergine, in conformità al suo desiderio manifestato nel citato testamento spirituale, ringraziamo oggi dell’amore che egli ha avuto per la Chiesa, alla quale aveva dedicato e sperava di dedicare fino all’ultimo respiro, assolutamente tutta la sua devozione. Amore alla Chiesa che è colei che dà vita alla Contro-Rivoluzione: senza di lei essa non sarebbe né fattibile né concepibile. Amore alla Chiesa, che è l’anima della Contro-Rivoluzione, di cui Maria è patrona. Patrona di tutti coloro che lottano contro la Rivoluzione, amando la Civiltà cristiana, prodotta dalla cultura cristiana che a sua volta è figlia della Chiesa Cattolica. Il migliore omaggio che possiamo offrire a Plinio Corrêa de Oliveira, in questo sentito ricordo dei suoi figli e dei suoi ammiratori, nella celebrazione dei dieci anni della sua morte, è quello di rinnovare oggi e sempre, ogni giorno di più, la consacrazione a Maria che ha come frutto la Civiltà cristiana, ideale che è stato l’oggetto di tutta la sua vita. Consacrazione che ha come scopo subordinare l’uomo e la società a Dio, così come Sant’Agostino insegna nel libro De Civitate Dei e che è anche il programma del ministero del Santo Padre Benedetto XVI, come lo ha proclamato ai giovani a Colonia, nel mese di agosto di quest’anno: dare a Dio il luogo che gli corrisponde nella vita privata, familiare e sociale. “Ut adveniat Regnum tuum - Adveniat Regnum Mariae!” Cfr. Rivista “Tradizione, Famiglia, Proprietà”, Roma, Marzo 2006, pag. 13-14. |