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Plinio Corrêa de Oliveira
Capitolo IX
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Pubblicato su Catolicismo, São Paulo, Brasile, Aprile 1959 (I et II), Gennaio 1977 (III) Traduzione di Giovanni Cantoni Prima edizione italiana, 1963, Dell’Albero, Torino. Seconda e terza edizioni italiane, 1972 e 1976, Cristianità, Piacenza Tutti i diritti riservati - © 1998 Associazione Luci sull’Est
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Esiste una forza propulsiva della Contro-Rivoluzione così come ne esiste una della Rivoluzione. 1. Virtù e Contro-Rivoluzione Abbiamo indicato come la più potente forza propulsiva della Rivoluzione il dinamismo delle passioni umane scatenate in un odio metafisico contro Dio, contro la virtù, contro il bene, e, specialmente, contro la gerarchia e contro la purezza. Simmetricamente esiste anche una dinamica contro-rivoluzionaria, ma di natura completamente diversa. Le passioni in quanto tali — preso qui il termine nel suo senso tecnico — sono moralmente indifferenti; le rende cattive la loro sregolatezza. Però, se sono regolate, sono buone e ubbidiscono fedelmente alla volontà e alla ragione. La serena, nobile, efficacissima forza propulsiva della Contro-Rivoluzione va cercata nella forza spirituale derivante all’uomo dal fatto che in lui Dio governa la ragione, la ragione domina la volontà e questa infine domina la sensibilità.
2. Vita soprannaturale e Contro-Rivoluzione Una tale forza spirituale non può essere concepita senza prendere in considerazione la vita soprannaturale. La funzione della grazia consiste precisamente nell’illuminare l’intelligenza, nel fortificare la volontà e nel temperare la sensibilità cosicché si volgano al bene. In modo che l’anima guadagna incommensurabilmente grazie alla vita soprannaturale, che l’eleva sopra le miserie della natura decaduta e sopra il livello stesso della natura umana. In questa forza spirituale cristiana sta il dinamismo della Contro-Rivoluzione.
3. Invincibilità della Contro-Rivoluzione Ci si può chiedere che valore abbia questo dinamismo. Rispondiamo che, in tesi, è incalcolabile, e certamente superiore a quello della Rivoluzione: “Omnia possum in eo qui me confortat” (54). Quando gli uomini decidono di collaborare con la grazia di Dio allora nella storia si producono meraviglie: la conversione dell’Impero romano, la formazione del Medioevo, la riconquista della Spagna a partire da Covadonga sono tutti avvenimenti di questo tipo, che accadono come frutto delle grandi risurrezioni spirituali di cui sono suscettibili anche i popoli. Risurrezioni invincibili, perché non v’è nulla che possa sconfiggere un popolo virtuoso e che ami veramente Dio. Nota: (54) “Tutto posso in Colui che mi dà forza” (Fil. 4, 13). |