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Plinio Corrêa de Oliveira
Capitolo VI
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Pubblicato su Catolicismo, São Paulo, Brasile, Aprile 1959 (I et II), Gennaio 1977 (III) Traduzione di Giovanni Cantoni Prima edizione italiana, 1963, Dell’Albero, Torino. Seconda e terza edizioni italiane, 1972 e 1976, Cristianità, Piacenza Tutti i diritti riservati - © 1998 Associazione Luci sull’Est
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1. Tendere ai grandi mezzi d’azione In via di principio, l’azione contro-rivoluzionaria merita chiaramente di avere a propria disposizione gli strumenti migliori, quali televisione, radio, grande stampa, propaganda razionale, efficace e brillante. Il vero contro-rivoluzionario deve tendere sempre all’utilizzazione di tali mezzi, vincendo lo stato d’animo disfattista di alcuni dei suoi compagni che abbandonano anticipatamente la speranza di disporne perché li vedono sempre nelle mani dei figli delle tenebre. Tuttavia dobbiamo riconoscere che, in concreto, l’azione contro-rivoluzionaria dovrà spesso realizzarsi senza questi mezzi.
2. Utilizzare anche i mezzi modesti: loro efficacia Anche così, e con i mezzi fra i più modesti, l’azione contro-rivoluzionaria potrà raggiungere risultati rilevanti, se tali mezzi saranno utilizzati con rettitudine di spirito e con intelligenza. Come abbiamo visto, è concepibile un’azione contro-rivoluzionaria limitata a semplice attività individuale. Ma non si può concepirla senza quest’ultima, la quale, a sua volta, purché ben fatta, apre le porte a tutti i progressi. I piccoli giornali d’ispirazione contro-rivoluzionaria, se di buon livello, hanno un’efficacia sorprendente, soprattutto per il compito primario di far in modo che i contro-rivoluzionari si conoscano. Altrettanto o più efficaci possono essere il libro, la tribuna e la cattedra alservizio della Contro-Rivoluzione. |