La piena coerenza

del Fondatore della TFP

 

 

 

 

Tradizione, Famiglia, Proprietà, novembre 1997, pag. 2-3

  Bookmark and Share

 Intervista al prof. Lizâneas de Souza Lima

Una tesi di laurea che mette in risalto la fedeltà del prof. Plinio Corrêa de Oliveira alla dottrina cattolica tradizionale

Il Servizio di Documentazione della TFP brasiliana possiede quasi 800 libri con riferimenti all'opera del prof. Plinio Corrêa de Oliveira, molti dei quali pubblicati in altri paesi. Oltre a ciò, in diverse università brasiliane sono state già presentate tesi di laurea che trattano in modo parziale o integrale della TFP e del suo Fondatore.

Tra queste tesi è opportuno menzionare quella che l’attuale prof. Lizâneas de Souza Lima diede all'Università di San Paolo [USP] nel 1984, con il titolo "Plinio Corrêa de Oliveira: Un crociato del secolo XX". Recentemente, il prof. Lima è stato intervistato da Catolicismo [mensile di cultura del Brasile].

 

Catolicismo - Che cosa l'ha indotta a presentare la sua tesi di laurea sul prof. Plinio Corrêa de Oliveira?

Prof. Lizâneas de Souza Lima - Studiando l'attualità brasiliana nel mio corso di Storia all'Università di San Paolo, mi sono interessato all'intensa religiosità del nostro popolo, malgrado la crescente laicizzazione delle élites.

Così dovendo scegliere nel 1981 il tema della tesi di laurea, pensai inizialmente alla Conferenza Nazionale dei Vescovi del Brasile (CNBB), in quanto forza politica e ideologica.

Studiando però le origini della CNBB, mi imbattei in un'altra corrente cattolica, ossia il cattolicesimo tradizionale, assai meno studiata negli ambienti universitari. La mia scelta cadde, di conseguenza, su questo argomento.

Subito, all'inizio della ricerca, non ebbi difficoltà ad identificare il prof. Plinio Corrêa de Oliveira come il più eminente pensatore e leader di questa corrente. Egli si distingueva tanto per la lunga durata del suo impegno — più di sei decenni — quanto per la profondità delle sue opere e l'eco delle sue campagne alla testa della TFP.

In breve, che cosa sostiene Lei nella sua tesi?

Dapprima cerco di descrivere la situazione della Chiesa in Brasile quando, nel 1928, il prof. Plinio entrò nel movimento cattolico.

Allora la Chiesa stava riemergendo in tutto il suo vigore da una situazione penosa sotto l'Impero, che in diversi modi aveva ostacolato la piena attività dei Vescovi e degli Ordini religiosi.

A tale rinvigorimento contribuì, evidentemente, la crescente irradiazione del potere del Pontefice romano, dopo la pubblicazione del Sillabo da parte di Papa Pio IX, assieme al movimento ultramontano, che dalla Francia operò per una più salda adesione dei cattolici a Roma.

Qui in Brasile questa tendenza si tradusse in un aumento nel numero delle diocesi, in una migliore formazione dei sacerdoti e nell'espansione delle Congregazioni Mariane tra la gioventù.

Fu in questo contesto che il giovane prof. Plinio Corrêa de Oliveira divenne leader cattolico e uomo di fiducia, successivamente, di due Arcivescovi di San Paolo, arrivando ad essere eletto deputato costituente nel 1934.

Questa situazione si modificò nel 1943, quando il prof. Plinio, dopo aver pubblicato il libro In Difesa dell'Azione Cattolica in cui denunciava il nascente progressismo, fu allontanato dagli incarichi che gli erano stati affidati.

Dopo alcuni anni, in cui rimase nell’ostracismo, il prof. Plinio riprese la sua azione pubblica attraverso il mensile Catolicismo e, successivamente, con la fondazione della TFP. A partire da allora troviamo diversi articoli e libri nei quali egli si oppone alle posizioni cosiddette progressiste all'interno della CNBB.

Pertanto, l'uomo che in precedenza godeva della massima fiducia delle autorità ecclesiastiche, divenne una voce discordante, sempre in uno stile rispettoso ma fermo. Di fronte a questa divergenza, si presenta una domanda cruciale: chi è cambiato, il prof. Plinio o la CNBB?

Nell'arco di tre anni ho esaminato tutti i libri ed il considerevole numero di articoli pubblicati dal prof. Plinio. La mia conclusione è che non è stato lui a cambiare. Rimase sempre fedele agli stessi princìpi e medesime idee fin dal 1928.

Chi deviò fu, di fatto, la CNBB, imbarcandosi nella Teologia della Liberazione, mentre il Fondatore della TFP si confermò come il simbolo di opposizione a questi cambiamenti.

Perché Lei definisce il prof. Plinio un "crociato del secolo XX"?

Quando sostenni la tesi di laurea davanti agli esaminatori, uno dei professori commentò che era stata molto felice la scelta di questo titolo, in quanto associavo al prof. Plinio la denominazione di "crociato" del secolo XX, che ricorda l'epoca medievale.

Infatti, egli presenta il profilo di un autentico crociato, sempre attento ad analizzare gli avvenimenti del suo tempo con un discernimento fuori del comune. Le sue battaglie non sono state battaglie da Medioevo, benché egli facesse continuo riferimento al pensiero di Santo Agostino, di San Tommaso oltre alle encicliche dei Papi. Gli scritti del prof. Plinio rivelano una lucida visione degli avvenimenti contemporanei.

Uno degli esempi più esplicativi, a mio parere, si ha negli anni '30. Egli avvertì nel nazi-fascismo un pericolo in nuce, ed attaccò vigorosamente questi movimenti. I suoi articoli sul settimanale Legionario sono i più duri mai pubblicati in Brasile contro il nazi-fascismo.

Ciò fu per me una sorpresa e ancor oggi, quando tratto questo argomento, suscito del pari un certo stupore tra gli ascoltatori. Perché, considerando la TFP di destra, si tende ad identificarla con il nazi-fascismo, che si mostrava anch'esso anticomunista e di destra.

Mentre, secondo il prof. Plinio, la vera destra e l'autentico anticomunismo derivano dal pensiero cattolico tradizionale suscettibile, quindi, di modellare una società autenticamente cristiana, come quella che era esistita nel periodo medievale. Movimenti come il nazi-fascismo, estranei a queste fondamenta dottrinali, sono stati da lui definiti come false destre.

Si comprende, così, perché il prof. Plinio era antifascista e antinazista in un'epoca nella quale persino rappresentanti del clero, successivamente progressisti, aderivano all'integralismo, versione brasiliana del nazi-fascismo. A titolo d'esempio posso citare un nome: Don Helder Camara. Egli, che in un certo momento si è imposto come il "guru" della sinistra cattolica, aveva un passato integralista.

Quale aspetto l'ha più impressionata nell'opera del prof. Plinio Corrêa de Oliveira?

Una caratteristica che ha attirato la mia attenzione è lo stile del prof. Plinio così carico di metafore, in cui spicca una grande ricchezza di immagini.

Questo deriva certamente dalla sua preoccupazione di trattare temi molto astratti che fossero però compresi dalle persone comuni. Rimane ugualmente evidente la sua vocazione militante. Il prof. Plinio non si preoccupava del dibattito con specialisti ed accademici. La sua grande preoccupazione era la battaglia ideologica e per questo egli voleva essere estremamente chiaro per raggiungere il maggior numero possibile di persone.

Un altro aspetto interessante è quello della visione che il prof. Plinio ebbe, già negli anni '30, sull'uso dei mezzi di comunicazione, richiamando l'attenzione dei cattolici affinché se ne servissero nella lotta ideologica.

Un'ultima domanda, prof. Lima: Lei come si schiera ideologicamente?

Io non ho nessun vincolo col pensiero cattolico. Ne sono venuto a conoscenza soltanto nel corso delle mie ricerche, e nella misura necessaria per l'elaborazione della mia tesi di laurea. La mia formazione religiosa fu presbiteriana, calvinista. Ma questo è rimasto nella mia fanciullezza. Adesso non riesco a discernere in me nessuna traccia di questo cristianesimo calvinista.

La mia formazione ideologica è accademica. Sono uno scienziato, uno studioso di storia. Se dovessi classificarmi, direi che ho un pensiero agnostico, cioè non cerco di spiegare niente con i principi religiosi. In questo senso, sono l'opposto del prof. Plinio Corrêa de Oliveira. Egli aveva come presupposto i princìpi cattolici, egli credeva alla verità. Può darsi che a questo punto io sia una persona molto infelice. Mi piacerebbe, infatti, avere una verità, ma non ci riesco. Il dott. Plinio, al contrario, non aveva incertezze.

È difficile appiccicarmi un'etichetta. Ma forse la TFP direbbe che sono un pensatore di sinistra.


ROI campagne pubblicitarie