"Dio non chiuderà gli occhi davanti al tragico abbandono dei cubani che fuggono dal comunismo castrista"
Personalità americane e cubane in esilio mettono in guardia Clinton
Tradizione, Famiglia, Proprietà, Roma, Anno I, N. 2 – Luglio 1995, pag. 6 |
Virgen de la Caridad del Cobre, Patrona di Cuba |
Più di 100 personalità del mondo politico americano e cubano-americano, tra cui tre membri del congresso, hanno sottoscritto un energico documento di condanna della nuova politica del presidente Clinton riguardo ai rifugiati cubani. In base alla sorprendente decisione del governo USA, la Guardia Costiera ha l'ordine tassativo di rimandare indietro quegli infelici abitanti dell'isola-prigione che tentassero di fuggire negli Stati Uniti via mare. Il documento porta il titolo: "Dio non chiuderà gli occhi davanti al tragico abbandono dei cubani che fuggono dal comunismo castrista". L'iniziativa è stata lanciata da Cubanos Desterrados, la dinamica associazione di esuli cubani vicina alla TFP, che ha sede a Miami. Nel documento, i firmatari stigmatizzano il fatto che le autorità marittime americane si sarebbero virtualmente trasformate in una specie di "longa manus" della polizia politica cubana. Inoltre avvertono che, dopo la caduta della "cortina di ferro" e della "cortina di bambù", Clinton si ostina a mantenere questa vera "cortina d'acqua" tra Cuba e gli Stati Uniti. Le suddette personalità hanno inserito nel manifesto una recente dichiarazione del prof. Plinio Corrêa de Oliveira, al quale riconoscono il ruolo di "paladino e avvocato della causa della libertà di Cuba sin dall'inizio della rivoluzione comunista". Per il prof. Plinio Corrêa de Oliveira: "il voltafaccia degli Stati Uniti riguardo Cuba non può che causare stupore e preoccupazione nei paesi che, nel recente passato, hanno subito l'aggressione castro-comunista". Continua l'insigne leader anticomunista: "Non si comprende perché il governo di una nazione con il prestigio internazionale come gli Stati Uniti abbia compiuto all'improvviso un voltafaccia così radicale nella sua politica dell'immigrazione riguardante gli esuli cubani. Non si comprende quale vantaggio possa derivare alla causa della libertà da questa inversione di rotta. Non si comprendono le ragioni di questo mutamento e nemmeno per quale motivo una questione così delicata venga trattata in segreto tra il governo americano e Fidel Castro, come se fossero due buoni amici, che si isolano dal mondo intero per parlare di comuni interessi. Comuni interessi, sia detto per inciso, di cui tutti ignoravano l'esistenza..." "Nei paesi che finora lodavano la fermezza degli Stati Uniti nei confronti del dittatore cubano," conclude il prof. Plinio Corrêa de Oliveira, "questo cambio di politica solleva un profondo interrogativo che si traduce in un atteggiamento di franca diffidenza nei confronti dell'amministrazione Clinton". Il messaggio degli esuli cubani è stato pubblicato su diversi giornali statunitensi e diffuso dalle TFP in tutto il mondo. |