COMUNICATO STAMPA

Il moribondo socialismo francese cerca di riscattare il sanguinario dittatore dei Caraibi

 

 

 

Supplemento a Tradizione, Famiglia, Proprietà, Roma, Anno I, n. 1, marzo 1995

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Di fronte alla scandalosa visita in Europa del tirano Fidel Castro, sponsorizzata contemporaneamente da mass media, casate reali, stilisti e socialisti al tramonto, offriamo ai nostri lettori la dichiarazione congiunta rilasciata dalla TFP francese e dall’attiva associazione di esuli cubani Cubanos Desterrados (Cubani in Esilio). 

 

"Ecco il vizio a braccetto del crimine", commentò Chateaubriand vedendo Talleyrand che entrava nella camera reale appoggiandosi a Fouché... Cosa dire di Fidel Castro presentatosi in Europa a braccetto di Mitterrand?

L'anziano criminale comunista - uno degli ultimi dittatori rossi del pianeta - va a Parigi con l'appoggio di un vecchio complice: il "socialismo alla francese" di Mitterrand, sempre in prima linea quando si tratta di favorire il marxismo-leninismo che allora, almeno per i socialisti, non sarebbe ancora morto. Che spettacolo, in questo crepuscolo Mitterrandiano!

Cubanos Desterrados, assieme alla Società Francese per la Difesa della Tradizione, Famiglia e Proprietà (TFP), eleva la sua più vibrata protesta contro il viaggio di Fidel Castro a Parigi.

Che significato dare a questa scandalosa operazione di salvataggio, nel preciso momento in cui la Commissione dei diritti umani delle Nazione Unite, riunitasi a Ginebra, ha appena condannato Cuba lo scorso martedì 7 marzo per le "numerose violazioni" dei diritti umani e delle libertà fondamentali?

Che motivo ha la Francia per rendere un tale omaggio a chi opprime e terrorizza il proprio popolo?

Oggi tutti sanno che il popolo cubano geme sotto una crudele oppressione poliziesca, una terribile penuria materiale e un totale caos economico.

E ciò nonostante gli enormi aiuti finanziari elargiti da molti paesi occidentali, in primo luogo la stessa Francia.

Le esportazioni francesi verso Cuba sono sensibilmente aumentate negli ultimi 3 anni, passando da 479 milioni di franchi nel 1992 a 720 milioni nei primi dieci mesi del 1994.

La causa fondamentale della miseria cubana non è il fiacco embargo americano, come alcuni pretendono, bensì la fine degli aiuti sovietici a un sistema inefficace che non vuole liberalizzarsi, vietando l'iniziativa privata, l'unica in grado di risolvere la maggior parte dei problemi economici attuali.

Sarebbe normale che gli organismi francesi, pubblici e privati, che commerciano con Cuba condizionassero le loro transazioni a un minimo di rispetto, da parte del governo castrista, nei confronti della martoriata popolazione isolana.

Ma anche se così fosse, i responsabili politici della Francia che si dichiarano paladini della democrazia farebbero bene a riflettere attentamente prima di far la corte a un vecchio marxista rivoluzionario.

Secondo l'opinione unanime di tutti coloro che lottano per il ritorno a Cuba di una vera democrazia, solo il totale isolamento economico potrebbe accelerare tale transizione, abbreviando così i patimenti del popolo cubano che già durano da tropo tempo. L'aiuto economico non fa altro che prolungare la dittatura dei boia comunisti.

La fondatezza di questa tesi, che non fu messa in discussione quando si trattò di smantellare l'apartheid in Sudafrica, sembra essere scomparsa dell'orizzonte di François Mitterrand...

Tutti i francesi di cuore retto si associano ai cubani che soffrono dentro e fuori della loro patria, e condannano categoricamente la spregiudicata accoglienza ufficiale riservata a Fidel Castro in Francia.

Miami - Parigi, 13 marzo 1995


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