di Plinio Corrêa de Oliveira
Santo del Giorno, 7 luglio 1965
È curioso che i Santi Cirillo (815-869) e Metodio (826-885) siano fratelli, e lavorino insieme per uno scopo di così grande importanza per la Chiesa. La Divina Provvidenza sceglie talora nella storia persone con un legame di sangue per glorificare la famiglia e ricordarci quanto è importante l’istituzione della famiglia. Qui due fratelli sono mandati insieme a compiere un lavoro straordinario, la conversione dei popoli slavi. Sono mandati nei Balcani, ma in seguito il loro lavoro si estende alla Russia e la prepara alla futura conversione. Per questo, la Divina Provvidenza sceglie due fratelli di una famiglia che eccelle nel campo sociale e politico. San Metodio era diventato governatore di una provincia e San Cirillo era un rinomato studioso prima di diventare monaco.
È interessante osservare come i due santi, facendo sempre le scelte giuste, riescano a stabilire una nuova mentalità nel popolo, anzi in un certo senso a creare un nuovo popolo. Insegnano ai Moravi a scrivere e per questo compongono un nuovo alfabeto, detto cirillico, ancora in uso in Russia e altrove. Non avere un linguaggio scritto è segno di arretratezza. Inventare caratteri adeguati a esprimere una lingua solo parlata significa favorire un vero sviluppo. Questi caratteri saranno usati per più di mille anni, e durano ancora. Aiutare questi popoli a esprimere e tramandare il loro pensiero è davvero un’opera da fondatori.
Dopo avere creato la nuova scrittura, una delle prime cose che fanno, forse la prima, è tradurre la Bibbia in slavo antico. Questi popoli barbari ricevono, come loro prima opera scritta, la migliore opera scritta che possa esistere, il seme della civiltà. Né i due santi si fermano qui: vanno oltre. Fondano numerose comunità cattoliche in Boemia e in Ungheria. E i numerosi cattolici di queste terre irradiano il loro insegnamento verso un’area più vasta, verso i loro vicini.
In seguito vanno a Roma per rendere omaggio al Papa. In quel tempo di lotte fra Oriente e Occidente, la visita e l’omaggio che i due santi rendono al Papa sono molto significativi. Inoltre, avevano creato per l’Oriente una nuova liturgia ma volevano che fosse approvata dal Papa – e così fu. A Roma San Cirillo morì, e San Metodio ritornò nei Balcani. Qui la gerarchia ecclesiastica che era stata appena stabilita grazie a lui si rivoltò e lo attaccò con un’opposizione violenta. Questo è accaduto a molti fondatori. Ma alla fine trionfò sui suoi nemici e morì onorato da tutti.
Ma ora vi chiedo: perché la Divina Provvidenza non ci manda più santi fondatori che espandano i confini della Cristianità? Certo, la Chiesa continua ad avere santi che fanno molte altre cose, ma non santi che estendano i confini della civiltà cattolica. Io penso che, dopo che è stato commesso il peccato della Rivoluzione, nell’economia della grazia siano avvenute cose misteriose che hanno impedito l’ulteriore espansione della civiltà cattolica. È una specie di castigo per l’adesione di tanti cattolici alla Rivoluzione. Ed è un castigo che probabilmente durerà finché l’umanità non avrà raccolto, come il figliol prodigo, i frutti più amari del suo peccato. Quando questo avverrà, è probabile che nell’economia della grazia si verifichi un mutamento e che la Provvidenza ci mandi altri santi fondatori per guidarci verso il Regno di Maria.
Vi offro queste considerazioni come un modo per comprendere il ruolo dei Santi Cirillo e Metodio e l’economia della grazia della Divina Provvidenza. Devono anche incoraggiarvi a pregare Dio per il ritorno di queste grazie e di questi santi. “Emitte Spiritum tuum et creabuntur, et renovabis faciem terrae” – “Manda il tuo spirito, e saranno creati, e rinnoverai la faccia della Terra”.